These nights

Ed un'altra settimana è passata.
Ti capitano mille cose, fai viaggi, avventure, vedi amici, e ti rendi conto come tutto questo sia comunque ininfluente. Più correttamente, conta si, ma fin là.
E' in serate come questa in cui ti rendi conto di essere più grande.
E' in serate come questa in cui vedi l'ambivalenza di qualcuno che dice cose che condividi, comportandosi poi nella maniera opposta senza un briciolo di rispetto, arrivando poi a criticare chi invece sbaglia, ma se ne duole e cerca di migliorarsi.
E' in serate come queste che ti rendi conto di essere anche usato, uno strumento che serve per un'istante, messo poi da parte chè non serve più – e forse è anche meglio sia cosi, anche se è brutto…
E' in serate come queste che ti rendi conto di essere fuori luogo, tra persone che conosci da una vita, ma tra le quali senti però di essere solo.
E' in serate come queste che vorresti essere altrove, lontano da tutto questo, con chi si può davvero parlare senza problemi, pregiudizi, fraintendimenti.

Coraggio ema, manca solo un mese…

Domani si allaccia il telefono, intanto.

Lying in wait

da dove comincio? dalle sensazioni ambivalenti provate negli ultimi giorni, o da un mese neanche fa?
So solo che l'ultimo mese è stato un oceano di emozioni, di sensazioni provate, di situazioni belle e spiacevoli, e che se il mio cuore ha retto a tutto in qualche modo, probabilmente reggerei anche a un pianoforte che mi cade diretto sulla testa.
Una sberla in faccia prima, la caduta a terra, sotto terra, il risalire la china con un'energia mai trovata prima, forse convincendomi anche che avevo visto decisamente male, il rivedere poi le mie posizioni di fronte a una chiaccherata di un pomeriggio. Le serate con gli amigos paduan, momenti bellissimi passati assieme, momenti spensierati e carichi di emozioni a Firenze, il vivere cinque giorni sentendomi da dio andando poi al mare, tornare e avere l'impressione che tutto si sia sistemato e che le cose stiano finalmente andando per il verso giusto, la delusione qualche sera dopo e l'ennesima mia sensazione che sia tutto sbagliato. Le chiacchere con un'amica sempre pronta ad ascoltarmi, consigliarmi, consolarmi, più giovane di me e contemporaneamente più matura, firmare un foglio che cambierà in qualche modo la mia vita, salutare chi parte e non rivedrò per un mese o più, il trovarsi a riaprire un cassetto che era stato chiuso a chiave e la chiave buttata sul fondo del pozzo senza fondo, trovare che nel tempo in cui il cassetto è rimasto chiuso ciò che vi era riposto è cambiato, passare due serate piacevolissime e trovarsi poi fermi, seduti fumando una marlboro e una lucky, a chiedersi: è troppo?
Forse si. E ho la sensazione di star giocando a Solo, e di avere in mano appena un paio di carte, e di ritrovarsi alla giocata successiva con tutti i giochi stravolti, senza avere nemmeno il tempo di dire "a".
Dove sono finito? Dove sono finiti quei momenti spensierati carichi di felicità, estemporanea certo, ma così spontanea?

Vivere ogni momento al massimo, cogliendo l'attimo. Millenni fa già si diceva carpe diem, e non era neanche un pirla qualunque a proclamare questa filosofia di vita.
Certo, io l'attimo lo colgo. Ma faccio anche a pugni con tutto il resto. Razionalità, emozioni, situazioni, istanti, pensieri, irrazionalità. Si fondono tutti assieme e contemporaneamente lottano strenuamente per prevalere l'uno sull'altro. E in ogni caso il torneo si svolge nella mia mente, e nel mio cuore.

E quella che doveva essere una semplice attesa melanconica di una nuova rivoluzione, diventa di colpo una rivoluzione essa stessa, una lotta dentro me che potrebbe cambiarmi ma anche no.

Se fino a qualche tempo fa pensavo che tra due persone ci debbano essere tante cose in comune perchè ci siano intesa e feeling, ora non ne sono più così sicuro. E se fossero le differenze tra noi a mantenerci in qualche modo ancora legati?

Non provo più quel sentimento, da molto ormai. Ma l'affetto resta, e con esso la paura, legati assieme dalla sensazione di non riuscire a capire cosa conti davvero per me in realtà.
Probabilmente lo scoprirò solo col tempo.

Perception, reality, illusion and… shit

Domenica mattina, e ti ritrovi inevitabilmente a riflettere sulle ultime serate.
Le hai a confronto, non troppo lontane cosi che i ricordi non risultino troppo distorti, nè troppo vicine così che le emozioni siano ancora talmente forti da alterare il giudizio.
La conclusione è sempre la stessa. Speravo io che quel lunedì fosse l'alba di un nuovo periodo, epurato da merde e con la spensieratezza e l'allegria che cerco.
Ma o mi sono semplicemente illuso, e ne avevo il dubbio, oppure murphy mi ha sentito e ha decretato che devo ancora tener botta. Che due maroni.
O forse a mettere ancora più in evidenza il disagio che vivo sono le stesse alternative nelle quali mi trovo a mio agio.

Ci sono cose che proprio non sopporto. I giudizi assoluti da padreterno, le scorrettezze, le incoerenze.
Tutti possiamo sbagliare, ma qui si tratta di perseverare, e non riesco più a pensare che si tratti di ingenuità e che si faccia in buonafede.
Metto a paragone due situazioni, una nuova dove si può essere spontanei, sè stessi, ridere, scherzare, sparare cazzate una dietro l'altra, e il tutto viene preso come deve essere preso, cioè con una RISATA in compagnia, senza che nessuno ti giudichi. Giudizio che in un'altra situazione non manca mai, ANZI, ed è ovviamente negativo perchè stereotipato, frutto della mentalità più che provinciale del posto. Non puoi essere come sei, non DEVI essere come sei naturalmente, DEVI uniformarti, guai a essere spontanei, guai a ridere a una canzone, perchè non FA ridere. Come se dovessero essere gli altri a decidere per me. Come nell'aristocrazia di qualche secolo fa.
Manco morto. Sono io e fanculo. E se non vi va, fottetevi allegramente in gruppo.
Metto a paragone due situazioni, una in cui si ribadisce fino allo sfinimento quanto sia importante la correttezza, la sincerità, la coerenza, e in questi valori si crede e si portano avanti, con una costanza che finora non avevo ancora conosciuto. Valori che in un'altra situazione sono sì predicati, ma non razzolati, anzi alla prima occasione si dà bella mostra di completa incoerenza e di totale mancanza di rispetto. Perchè non si può continuare a lanciare occhiate furtive in certe situazioni, non si può dire di avere certi princìpi e comportarsi in modo diametralmente opposto, e poi pretendere di non passare per scorretti e incoerenti.

Una marea di bei ricordi. Tante persone che non esistono più ma mi piace pensare siano ancora come le vedo in quelle foto. Immagini scolpite a fuoco nella mente.
Probabilmente in certi momenti mi sono illuso, ho voluto illudermi perchè spesso sognare aiuta a vivere, e ho sperato che le persone attorno a me fossero come me.
Ora lo so, era solo un'allucinazione, la realtà è molto diversa e cambia a seconda di come la percepisco, del mio stato d'animo, di come la vivo. Meglio che io ripassi per casa in un momento in cui sono lanciato. Almeno mi resterebbe l'illusione di non aver vissuto per secoli nella vasca di fianco al fienile.

Non manca molto, il conto alla rovescia è già iniziato…