Back to reality (once again)

E' giovedi e direi che di tempo per elaborare le vacanze a Riccione e tornare alla normalità ne ho avuto. Fosse solo per quello, probabilmente in poco più di due giorni me la sarei cavata…
Sabato sera, ore 21.30. Entro in casa, porto armi e bagagli nella mia stanza, mi guardo attorno. E mi sento spaesato come non mai. Che cavolo di posto è questo? Io qui non mi sento per niente a casa mia!
Esco e me ne vado alla sagra paesana, e com'era prevedibile inizia il terzo grado, liquidato senza troppi problemi. E girovago per i tendoni, senza sentirmi per niente a casa. Non mi era mai successo.
Undici ore di sonno filato, e iniziavo a rendermi conto che la realtà era questa. Peccato che fossi solo all'inizio di due giorni di passione.
Scopro che qualcuno ha deciso di punto in bianco che sono uno stronzo, che ho raccontato in giro delle cose non vere su di lei, eccetera eccetera.
Cado dalle nuvole e cerco di capire cosa è successo, senza nessun risultato. Qualsiasi cosa provassi a immaginarmi, non c'era verso di uscire da quella situazione intricata in cui nemmeno dovevo essere. Non ne sapevo niente ed ero stato tirato in mezzo, come chi si trova indagato solo perchè è per caso sul luogo del delitto.

Dopo una notte decisamente insonne, mi alzo dal letto col volto rigato e decido che se mi sento in pace con me stesso, questo può anche bastarmi. O meglio, posso farmelo bastare.
Solo che allo spettacolo manca l'ultimo atto, e il colpo di scena. Scagionato da quelle accuse infamanti torno ad essere l'amico che ero prima, solo che è qualcun altro a questo punto ad essere accusato delle stesse cose. E se da un lato posso anche essere contento di esserne uscito, dall'altro lato mi rifiuto ancora di credere a certe cattiverie che sono uscite nelle ultime due o tre settimane.
Anche se sono sollevato, per un pò porterò il segno di questa ferita, che, anche se rimarginata come le altre, rimarrà sempre a ricordarmi che il mondo non è sempre come lo si vorrebbe e che restare illusi è cosa di tutti i giorni.
La pioggia in testa e il freddo di due notti fa hanno fatto intanto il loro effetto: raffreddore e poi bronchite. Che forse mi faranno stare un pò calmo mentre mi disintossico da birra e cicche!
Intanto ne approfitto per annunciare che ho pubblicato le foto di Dobbiaco e di Riccione nella photogallery (non ho messo il link diretto, che non avevo voglia), e per salutare tutte le persone conosciute in questo breve periodo… ciao, baci, abbracci, eccetera eccetera…
E adesso, gambe in spalla. Se tutto va bene, tra poco più di un mese vivrò a Padova, e in mezzo c'è un esame (aiuto) e l'ultimo grande evento con la compagnia: oktoberfest!

Experiences, questions and contacts…

[h6]Attenzione: anche se pubblico oggi questo post è stato scritto il 24 agosto 2007, alle nove di sera[/h6]
[h5]Four days later.
Twenty millions thoughts later.
And only one situation will be remembered….. for a very long time[/h5]

Sono su questo terrazzo del cazzo, con una moretti e un pacchetto di marlboro che volge al termine, che cerco da un lato di non pensare, e dall'altro di prendere una decisione. Entro lunedì.
Chiamare o non chiamare quel numero, o meglio ancora, quale?
Buttarsi, o nel dubbio ritirarsi quando è ancora tutto in ballo?
Dare un seguito a un fatto così singolare, o mandare tutto all'aria, spaventato da differenze così abissali, dal tempo e dallo spazio, dai cambiamenti alla mia vita ormai così imminenti?
Freud è morto ponendosi la domanda "che cosa hanno nella testa le donne", io mi accontenterei di capire perchè accadono fatti così singolari e coincidenze così incredibili, talmente assurde da far credere anche a me di essere perennemente addormentato e prigioniero di un sogno che sembra costruito ad arte da un regista che non si fa scrupoli della sorte del protagonista.

Perchè si conoscono persone così speciali esattamente nei momenti più sbagliati, perchè a distanza di così tanto tempo sorge la voglia di rivedere qualcuno, e basta anche solo questo per trovarsela non solo di fronte, ma anche per mandare a puttane anni di analisi?
Cosa voglio ora come ora proprio non lo so.
Preso da un lato dal mondo reale, che mi chiama e mi domanda di essere vissuto, dall'altro da una voglia matta di fare una chiamata, e una cazzata incredibile.
Mi immagino già con il telefono in mano, occhi puntati sul niente, che mi domando mille cose e mi faccio mille problemi, per un motivo di fatto idiota.
Le vacanze di Riccione 2007 per quel che mi riguarda sono già finite. Non so ancora cosa farò, ma il bilancio è decisamente positivo. Perchè ora come ora per una decisione sono già sbilanciato.
E sento proprio che sarà quella giusta.
Presente quella cosa che ti senti dentro, e che è quella sola piccola forza che riesce a smuovere le montagne di dubbi e incertezze che pervade ogni persona come me?
Il mondo mi sta chiamando, e fanculo a tutto il resto. Fanculo a paure, a incertezze, a dubbi, a tutto quello che può bloccarmi.
Quella piccola, piccola forza, c'è. E ormai ha già vinto.

Dreams and reality

[h6]Attenzione: anche se pubblico oggi questo post è stato scritto il 20 agosto 2007, alle otto di sera[/h6]
Che strano, sono a Riccione.
Anche quest'anno.
Ma è tutta un'altra cosa. E' tutto diverso. Tutto è cambiato.
Io sono cambiato.
Troppi pensieri hanno viaggiato tra i miei neuroni nell'ultima settimana. Pensieri di adesso, mescolati a ricordi ormai lontani, ma che evidentemente per me non sono così distanti.
Dobbiaco, una settimana fa la vigilia della partenza.
Un esame da ritirare, tanta paura, e tantissimo disordine nella mia mente. Pensieri odierni, terrori antichi e situazioni decisamente pesanti mescolati assieme.
Un sogno. Averla reincontrata. E un finale diverso.
Quello che ho sempre desiderato. Un sogno, e nulla più.
Ma che nonostante siano passati cinque anni, è ancora vivo dentro di me come se fosse ieri. E riemerge, prepotente, ogni volta che una situazione un pò pesante fa capolino nella mia esistenza.
E poi il giorno dopo, partire con gli amici, invece che da solo, passare per quella città che ha lasciato un vuoto incolmabile, che mai più nessuno è riuscito a colmare.
Al ritorno, passare per quella via, davanti a quella casa, e non fermarsi, pensare a chissà quante cose, dove sarà, cosa farà, se avrà messo ordine nel suo cuore dopo tutto quel trambusto, e se si ricorda di quel pomeriggio di lacrime al parco, che solo io ho voluto trattenere fino a quando sono partito. Ma che poi sono esplose assieme a due cuori.
E continuare a sperare che qualcuno riesca di nuovo a rendermi così completo come mi sentivo allora.
Stop. Il presente è adesso, il passato ci appartiene, ma non si può vivere di esso. Si rischia solo di morirci dentro.
Dobbiaco. La sagra della volgarità e dell'insulto gratuito e libero.
Un modo per divertirsi e non pensare, e così è stato.
Ma tornati a casa si resta noi stessi, con i nostri pensieri, e la rabbia generata dall'impotenza di non avere il controllo sul tempo e su cose più grandi di noi.
Sentirsi così tremendamente umano, e così poco un supereroe.

Si parte, destinazione Riccione, un anno dopo.
Carichi di aspettative, verso un luogo che posso considerare la mia seconda culla, il luogo dove mi sono accorto di essere rinato. Ma è passato un anno. Tutto è diverso, tutto è cambiato.
Io sono cambiato.
Ne sono successe di cose, nelle ultime cinquantadue settimane.
E lo scontrarsi con così tante cose, fuggite prima con vivo terrore, ha lasciato il segno, e la vita non è stata più la stessa.
E a chi un anno fa mi chiese "ma davvero sono successe tante cose in una sola settimana", ora posso rispondere "si, ma sono niente in confronto a una vita veramente vissuta."
Quest'anno aspettative a mille. Bella stronzata.
Anche il resto del mondo è cambiato dal giorno alla notte, e c'era da aspettarselo che con così tante variabili in gioco ogni istante l'avventura prenda una piega diversa.
Siamo in 4 invece che in nove. Siamo tutti cambiati, siamo cresciuti. E il posto è cambiato.
E così mi ritrovo alle otto di sera a riflettere e ad analizzare tutte queste cose, in una condizione mentale che davvero nemmeno immaginavo.
Saranno sicuramente le ultime ferie estive insieme. Già l'equilibrio è pericolosamente incrinato, l'adolescenza è finita da un pezzo… il mondo ci sta aspettando.