Ho fatto l'ultimo esame dell'anno.
E ora dovrei essere senza nessun pensiero per la testa, e potermi riposare un pò.
Ma non è così. L'esame non era che una delle cose che hanno resa stressante la settimana. Anzi, forse quella cosa che meno ha influito sul mio stato d'animo attuale.
Tanto per cominciare, sta per iniziare il nuovo anno accademico. Sarà un anno tosto, dodici esami e tanti cambiamenti nella mia vita, a cominciare dal vivere a Padova, cosa che, ora che è imminente, mi spaventa non poco. E anche se prima di iniziare ci sarà il classico evento scacciapensieri, ovvero l'oktoberfest, questo pensiero positivo non mi aiuta per niente.
Andare a vivere a Padova, e ricominciare da zero. Ho una gran voglia di farlo, e al contempo ne sono terrorizzato.
Da un lato c'è il discorso amicizie. Attuali. Sono disgustato.
Finchè si rimane con delle grosse fette di salame sugli occhi, il mondo è bello, niente ti può toccare, tutti ti sono amici e sei spensieratamente felice.
Poi sei costretto dagli eventi ad aprire gli occhi, e a ritrattare, mettere in dubbio quello che pensi delle persone che hai intorno e del mondo. Quelli che erano amici ora riesci a considerarli solo esseri abbietti, falsi, egocentrici e privi di ogni scrupolo. Davanti fanno finta di esserti amici e di volerti bene, ma appena ti volti se la ridono, ti considerano un peso e una nullità e sono pronti a mettertelo in culo.
E se da un lato non posso non pensare a una persona in particolare, dall'altro ci sono anche gli altri 'amici', che metto tra virgolette perchè non riesco più a considerarli tali. E' amico uno che è sempre pronto a criticarti, a giudicarti, a darti contro quando c'è qualche dubbio?
Non faccio il nome. Ha detto che era contrario e resterà contrario a questo modo di risolvere i problemi. Certo, lui è un benpensante! E' meglio dire le cose alle spalle, che esprimere la propria opinione al mondo intero. Così si può parlare male di qualcuno senza che questi lo venga a sapere (anche se prima o poi…) con tutti gli altri. Così si può evitare di essere messi alla berlina se qualcuno intuisce il doppio gioco. Ottima strategia, complimenti.
Non credo di essere molto migliore di lui, in effetti… se per paura di rimanere da solo mi riduco a uscire con gente di questo calibro, se quando mi incazzo per i suoi atteggiamenti bestemmio come un caimano che neanche Germano Mosconi mi sta dietro… e qui mi scuso per la mia penosa performance di ieri sera al Monaco (mi riferisco alla vicenda della birra media)
Come vedi comunque stavolta non ho retto il gioco e non ti ho sputtanato pubblicamente. Ma chi ha un pò di sale in zucca non tarderà a capire a chi mi riferisco. Anzi, a che tipo di persone mi riferisco, visto che questa volta sei solo un esempio.
Perchè il mondo, di perbenisti e benpensanti, ne è pieno.
E' la società che tutti, me compreso, che non ho nè la forza nè la possibilità di influire in maniera sostanziale, abbiamo creato. E mi viene da pensare ancora una volta 'ma come ci siamo ridotti', e guardare Grillo in televisione sbandierare lo stendardo dell'Uomo Qualunque mi fa venire un profondo senso di tristezza. Ancor di più leggere sul blog di qualche amico opinioni piene di luoghi comuni (come quello sul sindaco di Padova, post che spero davvero fosse ironico), oppure sentire dal vivo qualche amico sbraitare contro tutte le forze politiche senza esprimere aualche proposta o soluzione concreta. 'E io cosa ci posso fare', si domandano tutti.
E' per quello che il mio alter ego è un supereroe.
Cambiare il mondo, le persone, cancellare perbenismo e qualunquismo dal pianeta, far sparire le false amicizie di comodo e tutto il male che l'umanità riesce ogni giorno a fare… sarebbe il mio sogno.
Ma io sono io, e so che da solo il mondo non lo posso cambiare. O forse si… fare la nostra piccola parte non è oltre le possibilità umane, e almeno questo vorrei poterlo fare.
Ma ci vuole coraggio per buttarsi, per affrontare tutto questo da soli. Perchè quando ti comprometti e cerchi di sradicare il male dal mondo, il mondo stesso si ribella e ti isola. Ecco perchè si è sempre da soli, a combattere queste battaglie.
Sembra quasi che l'umanità lo voglia, il male. Ma non riesco a crederci. O meglio, non voglio provare quella sfiducia nell'umanità propria di tutti i pensatori della storia. Ma in effetti, se tutti sono arrivati alla medesima conclusione…
Beh, voglio continuare a credere che ci sia qualcosa di buono nell'uomo. Che l'amicizia vera esista sul serio. Che le cose possano cambiare. Non voglio fuggire e rimanere convinto che sia tutto sbagliato.
Per quello in fondo non voglio andare via di qua. Voglio aggrapparmi a questa fiducia, sapendo che forse è solo un'illusione. Voglio combattere ancora.
"Io ci credo in quel che voglio, e forse voglio farmi male / ma non mi riconosco, in quello che conviene"