Padua drift

Ieri sera un sms che mi è arrivato a non ricordo che ora era ma ero già a letto conteneva le parole: mammamia quanti cambiamenti!
E in effetti il periodo è costellato di cambiamenti più o meno radicali.
Più propriamente: è da ottobre che si susseguono senza sosta, e i cambiamenti rompono le scatole, si sa, perchè bisogna riadattarsi ogni momento alla nuova condizione.
Paura del cambiamento? Non proprio. Alcuni sono fisiologici, altri cercati, altri avvengono senza che si possa fare niente. Per quel che mi riguarda, quelli che mi riguardano li sto causando io. E per una volta il sentimento è quello di star costruendo qualcosa, e non di guardare dalla finestra il mondo che scorre, come faceva il barone rampante sull'albero.
Si scende dall'albero e si diventa protagonisti, e non semplici spettatori. E fanculo a chi mi intralcia.
Come si evolverà la transizione ancora non è prevedibile, ma di certo ho cambiato atteggiamento. E anche grazie a tutti quelli che mi hanno rotto le scatole o reso comunque la vita difficile. Infatti ora, in questa città, mi sento davvero a mio agio.
Più di una volta ho pensato che padova ha qualcosa di magico… oltre alla città e oltre alle persone c'è qualcosa che non riesco a spiegarmi che mi tiene legato a questo posto. In cui mi sento molto più vivo rispetto che a casa mia. Inizio a sentirmici proprio, a casa.

Oltre la riflessione personale, un cambiamento riguarda anche un mio caro amico, che riesce a sopportarmi da oltre vent'anni.
Dopo svariati anni di sofferenze universitarie, di lavoro sopra il tetto del dipartimento ma soprattutto di filtraggio dell'aria inquinatissima di Padova ad opera del suo sistema respiratorio, Sandro si è laureato!
E giovedì è stata una festa, spensierata, iniziata alle dieci di mattina e finita in serata. Non so come mai, ma respiravo un'aria di felicità spontanea che non si sentiva da un bel pezzo. E si stava bene.
Comunque sia, complimenti! Il papiro di laurea è già online al solito posto (e se qualcuno volesse leggerlo, meglio si prenda un giorno di ferie vista la lunghezza…) e le foto lo saranno a breve. Si, mi sono impigrito un pò ultimamente e ne ho circa 200 da pubblicare…
Dateme tempo.

Rischio? Lo dico? No, perchè ogni volta che parlo di viaggi succede qualcosa e va tutto in vacca! E che cazzo, non voglio essere superstizioso, ma ormai è una regola! Massì dai!
Ogni momento di transizione richiede un suo simbolo, un qualcosa che lo caratterizzi come un momento di "stacco" che lo definisca. E quale migliore occasione di staccare se non con un viaggio?
SE tutto va bene, giovedi si parte, destinazione ROMA. Roma, 5a volta.
E chissà se stavolta riuscirò a chiudere occhio la notte!

Change, we can believe in

Rubo il titolo di oggi a Obama.
Ho iniziato a simpatizzare per lui, anche se le elezioni americane non mi interessano direttamente.
E il suo slogan mi piace proprio.
Credo nel cambiamento. Credo che quando una cosa non va dobbiamo fare di tutto per cambiarla, in meglio. Non farlo sarebbe una omissione. Se possiamo farlo, almeno tentare è un dovere morale, se non altro verso noi stessi.
Ma è anche vero che la libertà personale, e l'impegno personale per qualcosa, deve fermarsi prima di sfiorare i diritti degli altri. La libertà di essere sè stessi e di essere come più conviene.
Dunque se una cosa non mi va, credo che aver voglia di cambiarla non sia un male. Se c'è una cosa però nella quale sbaglio, è fermarmi. Non arrivare subito a capire fin dove posso spingermi e quale è invece il limite oltre il quale ogni mia interferenza è un abuso.
Tutti sbagliamo, e io non faccio eccezione.
Ma premesso che comunque una situazione pesante e di disagio richiede un cambiamento, la spinta a modificarla è pesante e richiede un'azione.
E se l'azione non può riguardare altri, perchè la sento anche io come un qualcosa che va contro i diritti altrui, può però riguardare me. Potrò forse pentirmi un domani, ma a cambiare quel che mi riguarda non ledo assolutamente la libertà altrui.
Nello specifico, quando una persona non si sente a suo agio, può tentare di cambiare ciò che la circonda, oppure può cercare un luogo più consono alle proprie richieste.
E se la prima fallisce, e la cosa non è più sopportabile, si cambia!
Questo cambiamento riguarda molte cose, e non voglio dilungarmi oltre. Si cresce, cambiano le esigenze, ognuno di noi prende una propria strada. Io la mia l'ho stravolta varie volte, e ora sento che qualcosa deve cambiare. Qualcosa di colpo non è più così importante, non è più così essenziale come lo è stato. E qualcos'altro invece diventa più importante di giorno in giorno.
Qualcosa è già cambiato, agli osservatori attenti sicuramente non è sfuggito.
Sto prendendo anche io la mia strada. O forse è solo il proseguire naturale della mia, lo scorrere degli eventi, ma ciò che conta è che non mi fermerò a rimpiangere altri tempi andati, ma andrò sempre dritto, proiettato in avanti.

E finchè ascolto Liga, rifletto su queste stesse cose che scrivo. E mi sento fortunato, perchè nonostante tutta la baraonda in cui mi sento disperso, c'è sempre un gruppo di persone che caratterizza ogni mio momento. Uno qui, uno lì, sparuti personaggi che riescono ad accettarmi per come sono, con i miei difetti e pregi, ma per i quali la mia mancanza sarebbe una perdita, e non un evento collaterale.

Approfitto di queste righe per ringraziare chi si è ricordato del mio compleanno, sorprendendomi non poco e facendomi arrossire. Ho scoperto che più un regalo è inaspettato, più è gradito. Un pensiero spontaneo che mi ha lasciato a bocca aperta. E che mi ha dato un momento felice.

Nel frattempo gli esami continuano… un altro superato con 25 (diventerà un 27), altri due dati di cui l'ultimo ieri, e altri cinque che mi aspettano prima dell'estate. Mai un momento di respiro… ma dove mai sarei se non avessi scelto questa strada?? Non oso immaginarlo, fortuna che ho avuto le palle per buttarmi!

Chaos into the Galaxy

Sono dei giorni un pò caotici… vuoi perchè ci sono mille cose da fare e mille impegni da portare avanti e a termine, vuoi perchè sto pensando molto, ma ho avuto l'impressione che il tempo di sia letteralmente volato!
Mi sono ritrovato ieri sera a pensare: ma l'appuntamento dalla Serena ce l'ho domani, oppure la prossima settimana? Mi pare ieri che sono andato, ma.. aspetta, giovedi scorso è impossibile perchè era il mio compleanno e sono uscito con J..
Intanto, si. Sono 27 enne. Vaccadì!
Poi. Ci sono 3 cose su cui ho riflettuto questi giorni. Dunque, iniziamo…
Domani ho un pseudo-esame (1 cfr, senza voto, 50 pagine da studiare). Una roba che pare filosofia, ma ha un altro nome, "seminario di pedagogia generale in psicologia", che con entrambe le materie non ha nulla a che fare. Bah.
Ovviamente l'ho preparato oggi, in un paio d'ore. Una palla assurda, la cosa più noiosa che abbia mai letto, peggio addirittura del programma elettorale della lega nord.
Ma nella mia filosofia di trarre qualche insegnamento da qualsiasi esperienza, vi ho trovato una frase che esplica il mio pensiero per quello che riguarda gli avvenimenti bloggistici (uh, che neologismo!) dell'ultimo periodo. Cito:
"Il conflitto non è senza dubbio padre di tutte le cose (eraclito) ma […] nello stesso modo Weber aveva riconosciuto in esso una struttura costitutiva di ogni relazione sociale (sia detto […] significa rinunciare al sogno di una società senza conflitti e lavorare piuttosto alla costruzione di una società che dia ai conflitti i mezzi per esprimersi e crei procedure, riconosciute da tutti, in grado di renderli negoziabili."
Al di là delle seghe mentali dello scrittore (un certo Ricoeur, filosofo (ma no!)) è un qualcosa su cui riflettere. Ovviamente, in modo costruttivo.
E questa l'ho detta.
Devo dire che le avventure bloggose (altro neologismo! yeee!) non sono state solo le mie, e che pure fuori di qui se ne sono viste delle belle. Per me belle, perchè, come del resto quasi tutti, mi sono fatto delle grosse risate pensando a quanto la paranoia possa pervadere le nostre bacate menti. O che sia dissociazione? Vi sono vari pensieri al riguardo, e uno fa più ridere dell'altro…
L'unica cosa che so è che qualche notte fa ho sognato che ero in macchina con un'amica vicino a casa mia, e che vedevo un disco volante in cielo. Poi, il giorno successivo, riflettendoci, mi sono reso conto che era l'enterprise!

Non sono mai stato un fan di Star Trek, ma visto che son diventato membro del gruppo startrek (fondato da… quello che si definisce "il nemico") ho iniziato a provare simpatia per questa serie!
Infine, ho riflettuto molto.
Diciamo che le parole di un amico (amico da poco, tra l'altro) mi hanno fatto riflettere.
Ha passato due, DUE ore a parlarmi di una persona, e a dirmi che tra noi ha visto del feeling… e non posso dargli torto.
Sicuramente con questa persona c'è del feeling, ma quanto non lo so. Non mi sono mai posto nemmeno la domanda di quanto ce ne fosse, di quanto vorrei ce ne fosse e anzi, probabilmente sono partito un pò prevenuto.
Però mi ha messo la pulce nell'orecchio! Ho fatto una notte in bianco (e credo sia la prima volta che discorsi come quelli mi tengono sveglio, specie dato che ero in arretrato di sonno da paura) e i giorni successivi ci ho pensato decisamente molto.
Sono davvero nella situazione che ho voluto? O forse avrei voluto dell'altro e per paura di lasciarmi coinvolgere ho preferito allontanarmi?
Si, vero, era un momento difficile. Però in fondo so che questa è anche una scusa bella e buona.
Dovrei essere forse più deciso, risoluto, farmi meno seghe mentali e puntare diretto a quello che voglio, senza perdermi in mille pensieri inutili su supposizioni (sbagliate!) su come andrà, sul se davvero siamo compatibili, sul… mille altre cose.
Anche perchè davvero, con questa persona c'era, e tutt'ora c'è, un bel feeling. Tante cose in comune, un modo di pensare talmente simile da essere sconcertante, e un modo di essere sè stessi esattamente identico.
Per cui ringrazio questo amico che mi ha fatto pensare a questa persona. Grazie Mirco! Nonostante tu sia riuscito a mettermi palesemente a disagio per due ore (nelle quali sarei voluto anche scappare) mi hai fatto riflettere su una cosa importante. Come si evolverà ancora non lo so, perchè mi rendo conto più che mai che non so cosa voglio… ma nel dubbio, come si dice, è meglio accelerare! 😉