grow up
Ieri sera sono stato a vedere un film, e m'è capitata una cosa strana, che non m'era mai successa per un film… sono rimasto fino alle 3 a guardare il soffitto della mia stanza, come ipnotizzato. In breve, ho dormito solo 5 ore. E ovviamente oggi ero cotto.
Si ma non è questo il punto… il punto è a cosa pensavo…
Un casino.
Grosso pure.
Sono partito da una delle scene forse più imbarazzanti del film, in cui un gruppo di 'adulti' si comportava da ragazzi. E non mi sono più capito. Cioè, io che non riesco a capire come cambiare, come comportarmi di fronte al fatto che inevitabilmente sto crescendo, anche se come tutti vorrei restare ventenne a vita, messo di fronte ad altre persone che non erano minimamente cambiate con l'età. E m'è venuto in mente, ma perchè cazzo lo devo fare io allora? Nessuno, nessuna regola, mi obbliga a farlo. Non nel senso di crescere, ma di cambiare. Dopotutto sono sempre io!
Insomma, sono un pò in crisi su questo.
Da una parte gli amici che cambiano, io che cambio, il mondo che va via per la tangente, per i cazzi suoi, senza poterci star dietro. Francamente, non ne avrei nemmeno voglia.
Se penso a che razza di viaggio mi ha portato fino a qui. Fa sorridere, commuove, mi rompe sia a senso unico, ma mi sto rendendo conto che il sentiero lo traccio io. E che non voglio più perdere tempo, ma fare la vita che voglio.
Pare ieri che ero a Roma, nel 99, e poi gli esami, con tutto quel batticuore che te li fa ricordare per sempre. Che fino a ieri non ricordavo, ma ora son tornati fuori nitidi come una fotografia.
Poi l'università, una strada come già tracciata, verso chissà cosa poi, che non mi interessava… gli amici, gli amori, paola, lucia, forse più di un'amica, la solitudine, la depressione. La difficile rimonta, il cambio di rotta, il lavoro. E adesso. Vorrei non aver cambiato mai rotta.
Mi manca tutto maledettamente.
Non so se mi sto aggrappando disperatamente a un passato andato, e al tentativo di riviverlo, o se sto solo costruendo me stesso.
E mi spaventa, non riesco più a capire dove sto andando, mi sento disorientato.
E la scelta che ho deciso di compiere, continua a entusiasmarmi, e la aspetto con ansia, ma anche a spaventarmi. Non è un percorso facile, e mi sento a disagio a sceglierlo ora, molto in ritardo.
Ma non credo di aver scelta, se la mia strada è tornare a studiare, e psicologia poi, devo farlo. O stavolta me ne pentirò per tutta la vita.