2009: Ema 3.0

Vediamo… dunque, da dove comincio stavolta?

L'anno non è iniziato nel migliore dei modi. Una serie di sfighe di dimensioni titaniche mi è venuto addosso, e probabilmente non ho nemmeno fatto qualcosa per evitarlo! Ma che volpe che sono! No, non come l'altra volpe, però…!
Fisicamente: primi giorni dell'anno con ipertensione, poi un male a schiena e braccio destro persistente per circa quindici giorni, che fortunatamente ora dopo svariate sedute di fisioterapia si è attenuato, dovuto probabilmente a uno strappo muscolare dorsale o a una piccola ernia cervicale. Si, ho fatto danni: con uno starnuto! poco prima della metà di dicembre, se non ricordo male…
Se escludiamo un vasetto di marmellata che mi è caduto sulla testa (sfracellandosi a terra subito dopo, era nella credenza) la settimana scorsa direi basta, ma direi anche che son più che sufficenti come iettature!
Altre sfighe accessorie? beh, ho perso buona parte del materiale a cui stavo lavorando per la tesi e il tirocinio – poco male, mi son quasi rimesso a posto ormai -; i dischi del server erano strapieni e ho dovuto d'urgenza sostituirli altrimenti scoppiava tutto; la settimana scorsa in appartamento lo scaldabagno ha deciso di allagare un bagno; il disco del miniserverino che con tanto impegno ho costruito nell'ultimo mese ha deciso di sfracellarsi giusto ieri. Fantastico, devo dire.
E tutto questo in soli 21 giorni.
Almeno per quel che riguarda esami e compagnia bella non mi posso lamentare, anzi! L'impegno dà i suoi frutti!
Ma fosse tutto qui, me ne sarei fregato. I problemi sono ben altri… e stavolta si tratta proprio di "problemi", nel senso che a risolverli ci vorrà la forza di un leone. E dipende tutto da me, oltretutto, per cui stavolta non ho scusanti.

Riflessioni ricorrenti, negli ultimi 20 giorni. Da non dormirci la notte, spesso.
Cosa sarebbe successo se….? Si, lo so, sul passato non si può far nulla, bisogna vivere il presente guidando il futuro nel migliore dei modi. Però la domanda resta, e macina il cervello e lo stomaco.
Cosa sarebbe successo se….. se i miei prof del liceo non mi avessero fatto odiare quasi tutte le materie: letteratura italiana, latino, filosofia, storia, biologia, scienze… solo per citare quelle che più mi rendo conto mi sono mancate. Tralasciamo matematica e fisica, che era come non ci fossero, grazie al prof Ciccio. Si salvava inglese e storia dell'arte. Religione e ginnastica mica le conto, e comunque erano comunque negative! Oltretutto i pensieri si sono amplificati, dovendo preparare un esame di filosofia, per la quale il totale disinteresse e odio è rimasto immutato in tutti questi anni.
Zero motivazione, zero interesse da parte mia. Ma forse se fossero riusciti a stimolarmi, a farmi apprezzare anche solo in parte le loro materie, forse… forse avrei considerato anche altre strade. Invece no. E così mi son ritrovato a coltivare gli unici interessi personali che avevo all'epoca, scegliendo dritto come un fulmine ingegneria. E facendo la scelta più idiota della mia vita.
Non rinnego le esperienze, non rinnego le amicizie e le avventure vissute tra quella gabbia di matti, ma ho proprio l'impressione di aver perso svariati anni in una strada che non era la mia. Almeno fino a quando non ho avuto esperienze personali che mi hanno fatto capire che dovevo fare altro, per sentirmi realizzato, rendermi utile, avere stima di me stesso.
Cosa sarei ora? Un medico, un filosofo, uno biologo… uno psicologo, probabilmente da un pezzo.
E domande verso il mio futuro. Cosa fare tra qualche mese, quando finirò di laurearmi? Dritto al lavoro, specialistica, medicina e psichiatria, qualcos'altro che ancora non ho immaginato… Dubbi, mi sento in bilico tra le mie mille inclinazioni, e stare dritto non mi viene spontaneo. E non ho nemmeno intenzione di sforzarmi, che a sforzarsi non si arriva da nessuna parte.
L'unica cosa che mi verrebbe da dire è: chi vivrà vedrà.

Cosa sarebbe successo se….. se quella volta non avessi preso la decisione di dare un taglio col machete a una situazione che, guardandomi indietro, allora consideravo impossibile, ma invece era gestibilissima, a patto di mantenere un certo bruciore di stomaco. Dove saremmo arrivati noi due, amici per la pelle, legati da qualcosa che ancora oggi faccio fatica da un lato a capire e dall'altro ad accettare, che avevamo condiviso così tanto anche se in così breve tempo… dove saremmo arrivati se ci fossimo detti quelle parole che non siamo mai riusciti a dirci? Forse avrei dovuto farlo io, e sbloccare la situazione. Invece, la fuga, e il resto della storia è ormai… storia… storia che tutti i miei pochi più cari amici conoscono.
Ora… la situazione è completamente diversa. Sono passati, quanti, sei anni e mezzo? E ricordo tutto come allora. E io sono diverso, i rapporti che ho costruito sono diversi, il mondo che mi circonda è diverso e non assomiglia minimamente a quello di un'era fa. Ma mi rendo conto che la parentesi non è chiusa. E' rimasta aperta, e come un tubo che continua a spandere acqua (sogno ricorrente) sta allagando la mia esistenza… e non posso continuare ad andare avanti a stracci, pentolini, tappi di fortuna e cercare di tamponare la situazione. Forse è il caso di chiudere il rubinetto, prima che continui a digrignare i denti fino a rompermeli (altro sogno ricorrente).
Come se non bastasse, il rubinetto non è nemmeno uno solo. Me ne sono reso conto da davvero poco tempo, da meno di venti giorni, e probabilmente ho rischiato di fare un vero disastro. Come tentare di tappare il tubo saldandolo… finchè spande acqua: rompi anche la saldatrice (che sarei io).
Forse ho capito come risolvere il problema del "non sono preso da te". Non ne sono certo al centopercento, ma forse la soluzione è a portata di mano.
E il primo rubinetto lo chiuderò entro brevissimo tempo, lo prometto. Non rifarò gli errori del passato.
Il secondo rubinetto mi richiederà più tempo… o meglio, un'attesa, a dopo il penultimo esame, a quando sarò più tranquillo. Ho ancora il tuo contatto, e stai certa che non sparirò. Non di nuovo. E che ti dirò tutto quello che avrei dovuto dirti secoli fa, anche se non ti sembrerà abbia tanto senso adesso; lo so, non cambierebbe nulla tra noi, e nemmeno lo voglio!. Ma serve a me. Non voglio lasciare puntini di sospensione, che nel nostro caso hanno davvero rischiato di rimanere eterni.

Aaaaahhhhh… ora mi sento già meglio. La tachicardia s'è un pò calmata, e mi viene quasi da sorridere. Sempre sorriso dolceamaro, ma almeno non broncio. E quest'anno non continuerà come è iniziato, ne sono certo!

Update del 22/01 ore 20:15:
Il primo è chiuso. E mi sono sorpreso della mia risolutezza… non avrei nemmeno immaginato di poter parlare così apertamente. Forse perchè eri tu che ascoltavi.
Le sfighe continuano: ho il polpastrello di un dito incerottato… grrrr……

Welcome 2030.. er.. 2009!!

Roma 28 Febbraio 2035 ore 18, archivio Nucleo Operativo Comitato Censura Audio, sequestro n 61440031, brano di contenuto sovversivo n 2354779, provenienza Milano blocco Venier, Baraccopoli smantellati, autori processati e condannati a riprogrammazione neuronica, in data 5 Agosto 2031, mix completo.

Corre l'anno 2030, e mi ritrovo che di anni quasi ne ho 60,
il mio pizzetto è grigio, e di capelli sono senza, e Ambra è' il primo presidente donna.
Uhuu!! Il cielo quasi non si vede più, si esce con la maschera antigas,
sull'autobus c'è la business class, e per entrare in chiesa, uhuu, ci vuole il pass.
Ormai si parla solo tramite Internet, e il parlamento c'ha la sede ad Hammamet,
ci si spara nella metropolitana, fra Nord e Sud c'è la dogana, però tutti si veste Dolce&Gabbana.
E la mia mente indietro vola, veloce fila a prima del 2000, tanti anni fa,
quando si era in tempo, adesso no, e oltre contro c'e la riprò, perciò…Ho

Tanta nostalgia degli anni '90, quando il mondo era l'arca e noi eravamo Noè,
era difficile, ma possibile, non si sapeva dove e come, ma si sapeva ancora perché.
C'era chi aveva voglia, c'era chi stava insieme, c'era chi amava ancora nonostante il male,
la musica, c'era la musica, ricordo, la musica, la musica, c'era la musica, la musica.

Siamo nell'anno 2030, loro controllano televisione e radio,
c'è un comitato di censura audio, valutano, decidono, quello che si, quello che no,
ci danno musica innocua, dopo il collaudo, ci danno San Remo, presenta ancora Baudo,
con i fiori e la scenografia spettacolare, quest'anno ha vinto Bossi che è tornato a cantare,
corre l'anno 2030, l'Italia ha venduto il Colosseo alla Francia, Venezia affonda,
2030 e un giorno si e uno si scoppia una bomba, 2030 e stiamo senza aria,
ma odio ce ne abbiamo in abbondanza, prima divisero Nord e Sud, poi città e città, e pensa,
adesso ognuno è chiuso nella propria stanza, l'intolleranza danza, non c'è speranza… Ho

Tanta nostalgia degli anni '90, quando il mondo era l'arca e noi eravamo Noè,
era difficile, ma possibile, non si sapeva dove e come, ma si sapeva ancora perché.
C'era chi aveva voglia, c'era chi stava insieme, c'era chi amava ancora nonostante il male,
la musica, c'era la musica, ricordo, la musica, la musica, c'era la musica, la musica.

Questo è l'anno 2030 qui chi pensa è in minoranza, ma non ha importanza non serve più,
uhuu, 2030 l'indifferenza è una virtù, i cyber-nazi fanno uno show in TV,
i liberatori picchiano barboni in nome di Gesù, uhuu,
l'inno nazionale suona tipo marcia funebre, il sesso virtuale è più salubre in quanto che c'è
un virus che si prende tramite il sudore, e in 90 ore si muore,
l'HIV in confronto sembra un raffreddore,
é un esperimento bellico sfuggito e il risultato è che nessuno fa l'amore.
E io sono fuorilegge in quanto di questo parlo, in quanto penso a quando questo
potevamo anche fermarlo adesso è tardi, per un poeta pirata che spera i bei ricordi e ha…

Tanta nostalgia degli anni '90, quando il mondo era l'arca e noi eravamo Noè,
era difficile, ma possibile, non si sapeva dove e come, ma si sapeva ancora perché.
C'era chi aveva voglia, c'era chi stava insieme, c'era chi amava ancora nonostante il male,
la musica, c'era la musica, ricordo, la musica, la musica, c'era la musica, la musica.

Tanta nostalgia degli anni '90, quando il mondo era l'arca e noi eravamo Noè,
era difficile, ma possibile, non si sapeva dove e come, ma si sapeva ancora perché.
C'era chi aveva voglia, c'era chi stava insieme, c'era chi amava ancora nonostante il male,
la musica, c'era la musica, ricordo, la musica, la musica, c'era la musica, la musica…


è uscita che avevo appena 15 anni, ero un ragazzino allora, mi aveva già preso sta canzone. La cassetta me l'aveva copiata un compagno di classe, e l'avevo ascoltata per tutto un campo invernale, con uno "stereo" realizzato con un vecchio walkman e una cassa acustica smontata dall'auto di luca. Pensa te come eravamo messi, altro che mp3.
L'avevo trascritta a pc, con quel vecchio rudere che chissà che fine ha fatto, stampata con la mia vecchia stampante ad aghi e appesa nella mia stanza, quasi fosse un monito. Ora a distanza di così tanti anni il contenuto sembra così attuale, il 2030 si avvicina inesorabile. Avrò circa 50 anni, e spero proprio che quei due rapper si sbagliassero… però su alcune robe ci hanno anche azzeccato, o ci sono andati paurosamente vicini!

Non è una nostalgia fine a sè stessa, senza speranza. La mia è ancora ricoperta d'ottimismo, credo che sia ancora possibile far diventare migliore questo mondo. C'è del buono nella razza umana. Peccato, che i media facciano vedere solo il lato negativo.
Mi auguro che il 2009 vada in questa direzione… io per quel che posso, ce la metterò tutta…

Le feste stanno ancora passando, questi giorni sembrano non passare mai. La casa-ospedale sta popolandosi anche di altri soggetti, ora oltre al reparto geriatrico c'è anche quello psichiatrico, visto che tutti qui, me compreso, siamo malati di mente! Se inizio con le allucinazioni negative, vuol dire che sarò diventato pure schizofrenico. Per ora sono sempre e solo nevrotico. O almeno spero.
L'inverno è freddo come quello del '95-'96. Quello di quel campo che dicevo sopra, tra l'altro. C'è neve ovunque, la sera si scende anche a -8, spero di riuscire ad andare a pattinare – o a sfracellarmi sulla pista, più correttamente. In montagna, beh, oggi non sono andato, spero di andarci nei prossimi giorni.

E' stato bello, l'altra sera. Rivederti, trovarti finalmente col sorriso sulle labbra, riabbracciarsi senza che si ricreasse tensione, nè nostalgia, nè altri pensieri. Star bene, e basta. E' questa la conclusione che speravo, per entrambi. Potersi rivedere senza andare in tilt. Ora vedremo, se riuscirò a chiudere anche quel cassetto rimasto aperto da secoli. L'ho promesso a me stesso, lo farò.

3 months later

Venti giorni? E' un record! Venti giorni che non scrivo niente!
Essì che ne ho combinate, in tutto questo tempo! Solo che sono un pò scombinato… eventi di un mese fa sembrano ieri, e cose successe ieri, sembrano di secoli fa… Da qualche parte devo iniziare… per cui flashback a 10 giorni fa.

Finito il semestre, dato oggi l'ultimo esame, ci si saluta tutti e si torna alle nostre singole vite. Sono parole anaffettive, lo so. Peccato che ci abbia messo almeno due ore a chiudere casa, a caricare le valigie, le piantine e tutto il resto e a partire. La sensazione è quella di non voler andarsene. Sono stato da dio in questi tre mesi, la lacrima chiudendo la porta è spontanea, nella voglia di voler restare li. Quello che trovi in patria lo conosci, ti angoscia, ti fa venir l'ansia solo a pensarci, ti viene il nervoso se ci rifletti per più di due minuti. Non è nemmeno risolvibile, è qualcosa di statico che non dipende minimamente dalla tua volontà, con cui sei costretto a convivere.
A casa, dove sei a tutti gli effetti considerato un imbecille solo perchè hai meno "autorità" dei genitori, e qualsiasi opinione io esprima è considerata una stronzata solo perchè sono giovane. Si, bella forza, sarò sempre più giovane dei miei genitori! Una casa dove, nonostante vi siano dei momenti piacevoli, gli scontri sono all'ordine del giorno, catalizzati anche dalla presenza di una nonna che per quel che riguarda l'Alzheimer è completamente rincoglionita.
Con gli amici, che se potessi te ne terresti stretti solo alcuni, quelli che vale la pena avere, e gli altri li manderesti… Si, vorrei che i rapporti fossero veri come quelli che ho al momento in città, che nonostante siano più freschi sono decisamente più profondi e sinceri. Ti cerchi e ti trovi bene a stare insieme anche senza un particolare motivo. Questo è quello che vorrei. E anche qui so che le cose non possono cambiare, perchè ognuno ha la propria individualità, e non la metterà mai in discussione per qualcosa di più di sè stesso.
Impotenza appresa, in caduta libera verso la depressione? Non proprio. Non ne sento la responsabilità, solo il peso. E ignorare qui funziona… funzionerebbe, se solo non fossi un eterno nostalgico sentimentale.

Chi ho intorno? E io, cosa provo?
Mi sento sbattuto in un altro mondo. Come se fossi stato strappato da quel pianeta dolceamaro che sentivo mio, il mio mondo. Come un immigrato che nonostante qualche anno di residenza in terra straniera ancora non si è abituato al posto dove vive, e continua a sognarlo diverso.
Cosa è accaduto alla mia generazione? Dov'è, dove si è nascosta? Mi domando addirittura se sia mai esistita…
Quella generazione che viveva di piccole cose, che si emozionava anche per uno sguardo, che provava una miriade di emozioni che oggi non si devono più mostrare, quella generazione che è cresciuta a tarallucci e Bim Bum Bam, guardando Holly e Benji, che ha passato l'infanzia guardando i classici Disney e non i Pokemon o affini, che ha vissuto la prima adolescenza in compagnia di Bayside School… E' esistita o me la son solo sognata?
Ora mi sento davvero come catapultato in 1984. Nel libro, o nel film.
Non si può essere sè stessi, bisogna essere quello che la società ti impone… Ma vaffanculo.

Il Natale. Ovvero come una società riesce a snaturare la festa più grande per credenti e non.
E' debilitante vedere tutti incravattati come a un ricevimento andare alla messa di mezzanotte, parteciparvi in modo più che solenne, ma che di santo non ha proprio niente. La stessa gente che nella vita comune cosa significhi aver valori spesso non lo sa, che di fronte a uno che chiede qualcosa lo ignora, quando invece basterebbe un sorriso.
Non sono tutti così, è vero, c'è del buono oltre che del marcio. Ma il marcio mi sembra proprio sia maggiore.
Perbenismo, falso moralismo. Tutta facciata, e dietro niente.
E alla tv passano cinepanettoni, completamente vuoti, che ti fanno fare due risate (spesso nemmeno quelle) e non ti lasciano nulla se non un senso di vuoto che può solo opprimerti e allontanarti dagli altri. Ottimo modo, di passare il natale: svaccati alla tv, ognuno da solo. Una volta almeno c'erano programmi che facevano pensare, riflettere, discutere, e crescere. C'era Enzo Biagi dopo il Tg. Ora c'è uno scemo e i suoi pacchi.

E il nuovo anno, che inesorabile arriva…
No, quest'anno non è stato una merda. Tutt'altro, ci dò un 8-. Ho davvero vissuto, senza limitarmi a esistere, ho scoperto di avere amici veri, ho rinsaldato quei legami che considero I Legami veri, ho raggiunto ottimi risultati nei miei studi, ho provato sensazioni uniche, ho preso casa in città… ho Vissuto. Mi domando se poteva andare meglio. Questo è certo, non c'è limite nè al meglio nè al peggio, ma non riesco a immaginarlo diverso.
Sono andato esattamente nella direzione in cui volevo. E moltissime cose sono andate proprio come volevo.
E questa è la sensazione più bella, quella di poter controllare la propria vita, e disegnare il proprio futuro.
Infine, forse ho trovato una persona interessante. Ora vedremo se ci sarà un futuro… non so nemmeno se lo voglio, è vero, ma perchè non provare? Se poi ci si rendesse conto che non si va da nessuna parte amen, ma almeno ci si prova…

Tra due giorni sarò a sta benedetta festa di capodanno. Che poi, pare che festeggiare sia un obbligo.
Forse ha ragione quel mio amico che da anni propone di passare in tranquillità la mezzanotte, e di andarsene a sciare al mattino del primo dell'anno, quando sono tutti a letto desfài.
Ho deciso in extremis cosa fare, e non solo io. Cara amica, davvero non avevi capito che se ero sparito non era solo perchè mi ero trasferito, ma per ben altri motivi? Però ho l'occasione di passare una festa con un gruppo di amici con i quali ho vissuto dei bei momenti, e che probabilmente se vedessi più spesso apprezzerei ancora, e poco importa se dovrò far finta che altri non ci siano… inizierò ad avere allucinazioni negative, di questo passo.

Cosa mi aspetto dal 2009? Per me… finire la triennale, continuare in questa direzione, che vedo sempre più chiara, stare bene in città con i miei amici e i miei compagni di appartamento, vederci chiaro nei sentimenti e investirci di nuovo… chiudere per sempre dei capitoli rimasti aperti, se ce ne sarà l'occasione… questo è proprio un must do.
Cosa vorrei dal 2009? Che la direzione di tutto questo mondo virasse, credo vi sia ancora il tempo per ricominciare ad aver fiducia, per tornare ad avere valori, per essere sè stessi, per amare. Per non trovarsi un domani a dire "e adesso?", per non trovarsi nella condizione di quella vecchia canzone del '96 degli articolo 31, 2030… che la pubblico, si, per chi non la conosce.
La prossima volta.