Eccomi

Venti settembre. Eccomi qui a fare una serie di riflessioni su tutto quello che ho vissuto in questi ultimi mesi.
Perchè ho passato più di un mese in Abruzzo? Perchè ho passato dieci giorni a Gracanica? Perchè mi prendo tanto a cuore i problemi dei miei amici, i problemi in famiglia, le attività in protezione civile…?
Perchè ho deciso di passare tutta l'estate senza pensare un minuto solo a me stesso, dedicando tutte le mie energie per chi aveva davvero bisogno di una spalla, di una mano, di un appoggio?

La domanda non è così banale.
Io non avevo capito ancora cosa mi spingeva a comportarmi in questo modo, a lanciarmi senza paura in impegni che mi hanno stancato davvero tanto, invece di dedicarmi come hanno fatto molti altri, quasi tutti quelli che conosco, allo spaparanzarsi al sole al mare, al cazzeggiare, al divertirsi, e al riposarsi.
In effetti, ho le pile scariche. Dovrò per forza prendermi uno-due giorni per me per ripartire alla grande ora che l'università ricomincia.
Comunque, non avevo capito ancora. Adesso inizio a capire.

Inizio a capire che è un mio bisogno, quello di dire a ogni occasione e a ogni persona che mi chiede una mano "Eccomi".
Uno scopo nella vita, ecco cosa cercavo. L'ho trovato, forse.
Quando poi incontri un'altra persona che mette sempre gli altri davanti a sé, che dà la precedenza ai problemi altrui rispetto ai propri, lasciandoli spesso accumulare e trovandosi poi impegolata a risolverli… pensi…

Pensi che forse avevi incrociato qualcuno come te. Altrimenti, cara Stefy, non sarei stato preso da questa estemporanea avventura.
Chiaro che vorrei che le nostre strade si incrociassero di nuovo, per tornare a ridere, scherzare, alleggerirsi per un attimo dei pesi che abbiamo sulle spalle, anche confidarsi e confrontarsi magari. Il segno in ogni caso l'hai già lasciato. Sia che un domani ci rivediamo, sia che no, non dimenticherò le due settimane passate assieme, al servizio degli altri.

Ora è il momento di ripartire.
Continuando a mettersi in gioco, continuando a dire "Eccomi" quando qualcuno ti chiede aiuto.
Ma casomai pensando un pò anche a me stesso, ai miei limiti, alle mie necessità… perchè non posso rischiare di autodistruggermi nel tentativo disperato di risolvere tutti i problemi che incontrano gli altri, senza dedicare un pò di tempo a me stesso. Non credo proprio sia egoismo. Casomai, spirito di autoconservazione.

Tutti pensieri già fatti ma non appresi, finora. Dovevo spingermi davvero al limite, per accettare questo mio bisogno.

Ma in ogni caso ci sarò.
Per te, per gli amici, per la famiglia, per chiunque mi chieda di esserci, ci sarà un "Eccomi".
Con un occhio di riguardo comunque anche per questo corpo umano che chiede a gran voce: "riposati, ogni tanto".

ascoltando Provo a difendermi dei Negrita…

Non so se leggerai queste righe scritte da una persona che ti ha voluto e ti vuole tuttora bene, che ha provato a darti tutto quello che poteva ma tu non potevi ricambiare come avrebbe desiderato…
Sappi solo che non c'è stata una sola parola che non venisse dal cuore, che ogni cosa detta è stata detta per te e per scardinare le catene che ti bloccano, e che il mio più grande rammarico è quello di non essere come tu avresti voluto io fossi, di non aver potuto starti accanto e aiutarti di più a superare i momenti difficili che stai passando.

Lo sai ormai come sono fatto… non riesco a non interessarmi dei problemi degli altri, li vivo, ne assorbo la carica emotiva come una spugna, estraniarmi per provare a trovarne una chiave di volta è difficile ma ci sono quasi sempre riuscito… quasi perchè stavolta no. Forse sono più grandi di te, più grandi di me, più grandi di noi… sappi che io ci ho provato, ma da un lato le differenze tra di noi sono innegabili, dall'altro lato temo… ma temo veramente… che tu abbia una paura dannata di risolverli, questi problemi… perchè vorrebbe dire che diventeresti tua, e una volta tua potresti donarti davvero a qualcuno… e questo te lo dico col cuore in mano…

Io te lo auguro con tutto il cuore, se così è, di romperti le scatole e di iniziare davvero a travolgere con la forza che hai tutti i blocchi stradali che hai dinanzi… perchè forza ne hai, non sei una deboluccia! Solo tira fuori tutta la forza, la grinta, e l'amore che hai e combatti i problemi una volta per tutte… non attendere oltre.
Vuoi andare a piccoli passi… va bene, ma accelera ti prego. Non puoi ipotizzare di aver risolto tutto a ottant'anni, devi vivere, devi essere felice! E' questa la cosa che voglio prima di tutto!

Io ti devo ringraziare, per i bellissimi momenti passati insieme, per le giornate e le notti in cui ci siamo tenuti compagnia. Sono stato bene, soprattutto sono riuscito a farti star bene anche se solo per degli istanti. Sono ricordi che mi porterò preziosi dentro, sperando che lo stesso sia anche per te.

E non aver paura di amare, mai… l'amore è l'unica ragione per cui tutti siamo qui.

"Quel piccolo spazio per te ci sarà sempre… Ti voglio bene…"

La differenza…

… principale rispetto agli altri viaggi è che mentre un mese e mezzo fa nel mio paesino non mi sentivo per niente a casa mia, e solo quando ero qui o a padova mi sentivo a mio agio, adesso le cose sono cambiate. A tratti quella realtà che per tanto tempo non potevo più considerare mia, adesso mi manca addirittura. Nostalgia…
Eppure… non è che qui non mi senta a casa mia, anzi. Mi sento letteralmente diviso, e so già che le lacrime cadranno senza controllo quando sabato partirò per tornare, stavolta definitivamente, nel nord.
Ho prolungato di una settimana. Un pò perchè mi è stato chiesto, un pò perchè mi fa piacere rimanere ancora un pò qui, un pò perchè per me è una sfida irrinunciabile provare a capire le persone. In particolare una. E quest'ultima non è solo una sfida… sto bene, e questo basta e stop. Spegnere il pensiero razionale di fronte a qualcosa che di razionale non ha assolutamente nulla, di fronte a qualcosa che non era nè pianificato nè pianificabile.

Intanto le nuove case per gli aquilani continuano a crescere. Certo, sono una goccia nel mare degli sfollati, ma è già qualcosa. E umanamente ho seri dubbi si possa fare di più senza avere poteri magici! Spero solo che non sia una ennesima occasione per lucrare su una tragedia, anche se la storia insegna che spesso è così. Ma non voglio pensarci, non oso credere che anche questa volta, di fronte alla distruzione, l'uomo pensi solo al proprio tornaconto.
Almeno, nella mia mentalità, questo non è contemplabile.

E così questa vita da campo procede… siamo alla quarta settimana ormai, da quando sono sceso la prima volta in giugno, spaesato e disorientato, alla prima esperienza senza mai nemmeno una esercitazione, senza coscienza di cosa mi aspettava. E ogni turno è stato diverso, sentirsi sempre più a casa, conoscere ormai quasi tutti i volontari, più di qualche sfollato, sentirsi legati da qualcosa che trascende i rapporti che normalmente si hanno.

Ma deve essere l'ultima settimana, questa.
Legami così immediati e così forti devono essere limitati da un minimo di razionalità, altrimenti va a finire che ci si rimane invischiati e tornare alla vita reale risulta quasi impossibile.
E' una situazione straordinaria, e così deve restare. La vita di ogni giorno è tutt'altra cosa. E non è meno magica, se la si vive nel modo giusto.
E' un disintossicarsi da una droga. Droga che ti piace prendere, che ti fa star bene, e dalla quale non vorresti staccarti. Ma che un pò alla volta ti allontana da quella che è la vera realtà.
Sarà doloroso, sarà difficile, lo so.
Ma per ora continuo per questi altri quattro giorni che mi aspettano. Domani è mercoledì, sabato si parte, molte cose cambieranno, altre anche no, la mia vita ordinaria mi aspetta… e aspetta che la renda straordinaria.