Memories

"E' la memoria che rende l'uomo diverso da tutti gli altri animali. Noi siamo l'unica specie legata al proprio passato. I nostri ricordi ci danno voce, sono testimonianze storiche da cui altri possono imparare. Possono servire a celebrare la nostra gloria o metterci in guardia dai nostri errori."
La citazione è arrivata ad hoc. Nel momento giusto.
Da un lato ho dei ricordi che tornano alla mente, ricordi vecchissimi, di ormai molti anni fa… che riemergono in superficie tramite sogni, occasionali per carità, ma carichi di pathos, che ti portano anche alla lacrima facile…

Castana chiara, capelli tipo caschetto ma più lunghi, due occhi che non scorderò mai.
Incrociarsi, non riconoscersi a prima vista dopo tanti anni, ma sentire qualcosa a pelle.
Un ricordo che ci unisce dopo cosi tanto tempo e una sequela di fatti assurdi…
"hey ma… ma noi ci conosciamo?" "mi sembra di si.." "scusa ma…come ti chiami?" "(qui ci starebbe il suo nome, ma lo ometto)" "(risata a crepapelle)" "cosa c'è?" "ma scusa… non avevi capito chi sono io?" "oh mio diooooooo" "senti… accompagno a casa lei e poi ti chiamo che beviamo qualcosa insieme ok?" "chiamo a casa e dico che non torno…"
la scena si sposta su una montagna, in un fitto bosco pendente in discesa con molti sentieri ravvicinati e alberi alti e bassi intrecciati tra loro, posto vicino a un paesello sconosciuto che è sopra il monte. E il sogno finisce qui.
E finiscono anche i pensieri collegati. E' passato, è trascorsa una vita e mezza dopo di lei, non ha senso pensarci con nostalgia. Ma ricordare si, non è peccato, ed è nella nostra natura… e quei momenti riempiono un pò quel vuoto che non credo sarà mai colmato.

Dall'altro lato posso dire che… nella mia nuova tana ho riempito un pezzo di parete con delle vecchie foto, prese qua e là nel mio archivio, testimonianza di ciò che c'era e non c'è più… purtroppo, dovrei aggiungere.
Sento la mancanza di un gruppo, quel gruppo che mi ero scelto anni fa e del quale resta ora solo uno spettro.
Divorato da sè stesso, fagocitato dalle piccole tensioni interne che a causa della [url=http://iow.no-ip.com/index.php?entry=entry080807-192520]teoria del silenzio[/url] poi vanno a emergere ingigantite. Cambiato in sè stesso, scelto anni fa perchè incarnava tutto quello che volevo dagli amici, ma nel quale ora come ora io non mi ritrovo più. E non sono il solo, visto che guarda caso degli storici sono rimasti solo 2 o 3 tizi. E non per via delle morose…
E io sono stanco di lottare coi mulini a vento, è ora che pensi un pò di più a me stesso. Sono cambiati, e son cambiato io. Nessun problema, ognuno ha diritto di prendere la propria direzione e ogni via è giusta. Ma così le strade si dividono, e amen… non c'è niente da fare, e forzare o forzarsi a cambiare è una violenza troppo grande. Quel gruppo per me non esiste più. E' troppo diverso da come lo ricordo io. Molti già ne sono usciti di fatto, si fan vedere o sentire occasionalmente, e la maggioranza dei pochi che resistono pare abbiano proprio cambiato identità.
Se tutto diverge, se non resta più nulla, perchè restare uniti, solo per abitudine forse?
Non ha senso, almeno per me.
Anche qui sono pervaso dalla nostalgia. Anche qui per qualcosa che non esiste più.
Avrei molto da dire, e a molti. Ma per una volta sono d'accordo. Silenzio, anche se per motivi diversi. Per loro parlare a ruota libera e in modo sincero è male, per me invece è ormai totalmente inutile. Meglio risparmiare energie per qualcosa di meglio.

Non sembrava stessi cosi? Devo dire di aver avuto buoni maestri di teatro, bravi con le maschere.
Ma non sono nemmeno così giù, comunque. Ora sto bene, e ho imparato a mantenere bei ricordi dalle esperienze passate. Quelli che, scolpiti nella nostra memoria, ci danno ogni giorno la forza di andare avanti. E ti ricordano che anche se ora senti nostalgia per ciò che è passato e non tornerà, ci sarà un domani col sole.

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