Do the right thing!

Settimane intense e contemporaneamente pesanti, ma per fortuna conclusive! Mille cose credo stiano andando al loro posto, e non posso che esserne sollevato!
In effetti ora come ora non posso dire di sentirmi bene, ma sollevato si, anche perchè una cosa finalmente è arrivata a una conclusione, e anche se non è quella desiderata, poco importa perchè almeno adesso respiro!
La notizia rilevante è che Doctor Bryce è finalmente davvero dottore! Dopo 7 (SETTE) anni e passa di fatiche, ma soprattutto di musica, chat, skype, giochi di ruolo ecc, ha raggiunto la laurea in ingegneria edile…triennale.
E mentre il papiro sarà visibile tra qualche giorno nella solita sezione papiri di laurea, le foto sono già in galleria, pronte per essere guardate dall'intero pianeta e commentate. Appunto, commentate! Sarìa ora!!
Comunque, visto che su questo blog parlo quasi solo di cose personali, devo dire che oggi è un particolare giorno. IL giorno, quello della svolta! Quello in cui finalmente tutti i nodi sono arrivati al pettine, e devo dire, ha fatto meno male di quello che pensavo.
Probabilmente perchè avevo già razionalizzato tutto ed ero preparato a qualsiasi cosa, ma soprattutto perchè studiando in questi giorni ho capito una cosa che credo sia di importanza fondamentale.
Ho capito che spesso è necessario fare la cosa giusta. Indipendentemente da quello che si aspettano gli altri, da quello che vorrebbero e da quello che noi stessi vorremmo o saremmo spinti da dentro a fare.
Facciamo degli esempi.
Con i pazienti psicopatici bisogna essere forti, incorruttibili, onesti e non mostrarsi mai deboli nè vulnerabili. Altrimenti si rischia di fare la fine delle loro 'vittime', e di non aiutarli.
Con i pazienti schizoidi bisogna evitare di cadere nella tentazione del 'bozzolo emotivo', nel quale c'è completa comprensione ma totale chiusura alle relazioni col mondo esterno. Sennò va a finire che all'interno del rapporto a due è tutto a posto, ma in realtà non li si sta aiutando affatto!
Con i pazienti masochisti si tenderebbe a essere empatici, a sacrificarsi per loro, a lasciarsi usare fino alla fine, senza riuscire a far loro comprendere che possono essere accettati per quello che sono, e che la sofferenza non è necessaria, ma è evitabile!
Con le pazienti isteriche poi, bisogna non cedere alle lusinghe e alle loro avances. E se ti arriva un cesso viene anche normale, ma se è una strafiga (e spesso lo sono!) mica è facile!

Tutto questo esempio clinico, per arrivare a una conclusione. Quale?
Che in generale, nella vita, è necessario fare la cosa giusta, quella che razionalmente è necessario fare. Anche se non viene naturale, anche se mi devo fare violenza per metterla in atto. Io di mio ad esempio tenderei ad essere empatico, forse troppo comprensivo, troppo buono o accondiscendente…e invece no! Quando è necessario, devo essere pronto a fare la cosa che mi è più difficile, se razionalmente è la più corretta!
Credo che un conflitto tra emotività e razionalità qui sia in qualche modo inevitabile.
Ma se si vuole davvero bene a una persona, se si ha davvero a cuore il SUO interesse, sia necessario anche andare contro sè stessi e contro quello che si vorrebbe fare. Nel SUO interesse, anche se probabilmente adesso non le appare comprensibile, e svaluta e si sente delusa da te. Nella speranza di aver davvero fatto la cosa giusta, e che questo venga un giorno riconosciuto. E se non lo sarà, amen, ma almeno saprò che ho agito con le migliori intenzioni, mettendo da parte tutto, per il suo bene!
Si nota che rientro in pieno in una personalità masochistico-morale? 🙂
E invece no… masochistico sarebbe stato rimanere in questa situazione, in questo modo credo risolverò tutti i problemi, soprattutto non solo i miei. Questa piccola sofferenza momentanea la supereremo, ma ce ne eviterà di ben peggiori. Prezzo da pagare per essersi 'impegolati' in qualcosa di più grande di noi!
Chiusa definitivamente questa parentesi, si torna a quello che è la mia vita.
E cioè, al momento, allo studio!
Stamattina ho razionalizzato che dare dinamica avanzato tra appena 4 giorni non è realistico, per cui ho riscritto il calendario, rivoluzionandolo. Questo significa che a febbraio avrò meno tempo libero, certo, ma dovrei riuscire a dare i quattro esami che voglio dare e anche a ritagliarmi il tempo x vivere… e per un viaggetto a Budapest, a fine febbraio, ammesso che si riesca a organizzarsi!

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