Playing or cheating

Sto aggiornando a un ritmo mai visto prima. Tre aggiornamenti in una settimana! E neanche fossero scritti cosi per fare!
Comunque, questo lo voglio considerare una considerazione generale sui fatti degli ultimi mesi, e per quel che mi riguarda, su gran parte della mia vita. Sarà anche per via dei miei sogni (l'attività onirica ha un'intensità mai vista prima) che questo post esiste, ma questo argomento mi sta ora come ora particolarmente a cuore.
Capita che stai giocando a carte. In un gioco come il Poker, che tra l'altro ho imparato da poco, conta soprattutto la fortuna. Ci può essere bravura nel gestire le carte che ti arrivano, ma senza una buona dose di culo non c'è verso di vincere. E si gioca, tutti alla pari, e visto che tutti sono ugualmente bravi, le probabilità di vincere dovrebbero essere entropicamente uguali per tutti.

Poi ti accorgi che qualcosa non va.
Qualcuno stravince, e a poco a poco ti accorgi che non può essere tutto culo.
Qualcuno sta barando, qualcuno sta giocando sporco. Ha segnato le carte, e ci ha consegnato per giocare un mazzo truccato.
Allora puoi urlargli dietro che è un baro, cercar di far capire a tutti cosa sta succedendo. Gli altri, increduli, possono sia crederci che no. E puoi rimanere o isolato oppure diventare una sorta di giustiziere.
Oppure puoi startene zitto zitto, e cercare di evitare i suoi colpi bassi.
Oppure ancora, startene zitto zitto e imparare a fare come lui, per aprofittarsi dell'ingenuità altrui. Diventando esattamente un baro a suo pari.
Oppure… beh, ci sono infiniti modi di comportarsi, di fronte a queste cose.
Questa metafora, per cercare di intellettualizzare tutto quello che mi è capitato non solo negli ultimi mesi, ma in gran parte della vita.
Ho sempre trovato molto interessante stare a guardare come reagiscono in modo diverso le persone alle varie situazioni, sarà anche per questo che ho intrapreso lo studio della psicologia.
In tutte le situazioni della vita, si trova chi gioca sporco. Chi si approfitta dell'ingenuità altrui o semplicemente delle condizioni favorevoli a lui e sfavorevoli agli altri, abbattendo di fatto quella variabile entropica che porrebbe tutti egualmente sullo stesso piano.
E' giusto? Non è giusto?
Potrebbe esserlo fin tanto che non si svantaggia di proposito qualcuno. Se lo si fa, ci si comporta da vero baro. Ma è anche vero che cosi si vince. E per questi, nella vita, l'importante è essere dei vincenti, sempre, ad ogni costo. Anche a costo di non essere in pace con la coscienza. A patto di averne una.
E chi una ce l'ha?
Probabilmente perde. Probabilmente nella vita sarà sempre un perdente. Che sia questo il prezzo di essere onesti e sinceri nella vita?
Guardiamoci intorno. Chi è che viene visto collettivamente come vincente? E chi è che invece è visto come un perdente? La società ci ha reso schiavi di un modo di pensare dove lo scopo è avere successo, a qualsiasi costo. E dunque chi si fa scrupoli, chi è onesto, sincero, altruista, è un perdente. E non vincerà mai nulla.
Ma forse, nella sua povertà, sarà felice di essere stato coerente con sè stesso, di aver dato tutto senza pretendere nulla in cambio, senza giocare sporco ed essendo vero fino in fondo. Perdente si, ma disinteressato veramente, e in pace con la sua coscienza.
Perchè di coscienza ne ha una.

Ps: come già detto, è una considerazione generale e non è riferita strettamente agli ultimi mesi che ho vissuto. Specifico, per evitare che qualcuno si senta chiamato in causa (anche se un esame di coscienza forse dovrebbe farselo). Per me le ultime questioni sono chiuse e ci siamo spiegati a voce, ergo, non parliamone più! 😉

One thought on “Playing or cheating

  1. Non… sono molto d'accordo. Capisco che visti i tuoi episodi recenti (di cui ho appena vaghi accenni) tu tenda a vedere tutto in bianco e nero ma, francamente, non credo che la scelta tra il seguire la coscienza e non seguirla sia VITALE. Non penso che alteri il risultato dei tuoi sforzi in maniera così determinante, non penso cambi completamente la vita come dici te. O meglio, la cambia a livello spirituale, ma non la rivoluziona a livello materiale. E ad ogni modo ci sono tante, troppe sfumature tra i due sentieri che hai indicato. La maggior parte di noi segue la propria coscienza tranne in occasioni particolari. Beh, anche le persone cattive esistono, i 'veri bari', ma durano quanto uno che continua a gettare poker d'assi. Il loro gioco regge poco.
    Puoi pensare che io sia ingenuo, ma in realtà le mie mazzate le ho prese, anche se tiro avanti meglio di prima. Sarà che magari con storie simili alla tua, la morale sarà stata diversa: da me il baro ha giocato e perso tutto. Quanto a me, beh, anche io ho perso tutto e ho cambiato casinò, ma non mi perdo d'animo. Ti dico che, per quanti vantaggi materiali tu possa avere, per quanti amici tieni stretti con le bugie, per quante lodi immeritate puoi ricevere… rimane sempre un momento in cui rimani solo con la tua coscienza. Un momento in cui devi fare i conti… e lei è una signora *gelosa*.

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