don't wake me up, let me sleep…

Quando si dorme, e si sogna, esce tutto allo scoperto. I nostri desideri più nascosti, i nostri traumi, le nostre paure, prendono tutti forma, senza nessuna inibizione o limitazione.
Talvolta dai sogni si può capire molto su sè stessi, su quel che si vuole veramente o che si teme accada. Sono davvero una finestra aperta sul nostro inconscio, basta solo aver il coraggio di guardarci attraverso.
Nelle ultime notti ho fatto dei sogni che si sono rivelati abbastanza illuminanti. E anche se razionalmente non sono d'accordo su ciò che mi hanno mostrato, non posso non prendere atto che anche questi sono parte di me.
Sabato notte:
"Ero a una grande fiera in riva al mare, presso un molo. C'era una torre di legno, molto alta, ma era più una impalcatura, visto che l'interno era vuoto e ben visibile. Serviva per i fuochi artificiali. Io facevo parte degli organizzatori, e allo scoccare dell'ora i fuochi sono stati accesi. Erano disposti con le miccie alla base della torre, e poi partivano tutti dalla sommità.
Lo spettacolo era appena iniziato, quando un razzo, quello che nel sogno chiamavo missile, è partito dalla base della torre, ha raggiunto l'estremità e ha fatto saltare per aria tutti insieme i fuochi con un gran boato, rovinando lo spettacolo.
A quel punto io ero con un mio collega, in una barca, che tentavamo di chiamare col telefono nautico la ditta che forniva i petardi per avere una spiegazione e nuovi fuochi, per riprendere in fretta lo spettacolo."

L'interpretazione di questo mi ha occupato due ore intere, e ciò che ne è uscito dopotutto corrisponde esattamente alla realtà, anche se in effetti fatico molto ad accettarlo. Anzi, potrei dire che ne è un quadro astratto, dato che metaforicamente la riproduce.
Ma questo è niente, perchè la notte scorsa…

"Ero arruolato in non so che divisione dell'esercito, e per prendere un grado da ufficiale dovevo anche io compiere una specie di rito: prendere parte a un volo spaziale.
Destinazione luna. Ed ero preoccupato del lancio, dei pericoli del rientro, della tuta spaziale che non mi sembrava cosi affidabile. Alla fine avevo paura sì, ma ho accettato il rischio, perchè lo volevo fare. E di quel che avrebbe potuto succedermi me ne sono fregato."

Peccato che poi sia terminato, sarei stato curioso di sentire la sensazione almeno del lancio!
Comunque, Freud, interpretami questo! Io lo sto facendo… e un pò alla volta ne sto venendo a capo!

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