Carry on

Ok, ora ho le prove che la mia mente mi fa scherzi davvero strani!
La notte scorsa ho fatto una fatica terribile a prendere sonno, e dopo essermi addormentato ho fatto un sogno, un mezzo incubo, che se da un lato mi ha mezzo sconvolto, dall'altro ha chiarito alcune cose che mi giravano in testa. Niente di chè, però sto sogno mi ha fatto riflettere parecchio. Alla fine la notte scorsa ho dormito due ore, e ne risento un bel pò! Però… carry on!

Ho sognato che ero su un aereo, un aereo grandissimo, da diecimila e più posti, e con me in questo volo c'erano alcuni amici, tra cui l'unico che ricordo bene che c'era era sandro, e mi era stata affidata la custodia di un bambino che avrà avuto si e no cinque anni, che sapevo essere il fratello minore di Vegeta (un mio amico che non sento più da moltissimo e che ha sto soprannome).
In questo mega-aereo per giunta si stava svolgendo il Festival di Sanremo. Per cui immaginatelo tipo un mega-teatro con varie platee e palchetti, su svariati piani. Era tipo una specie di città volante.
Ad un certo punto io e questo bambino siamo andati a sederci in una zona esterna all'aereo, c'erano infatti vari sedili all'aperto, vicini a motore e carrello – e già qua di assurdità ce ne sono che bastano… -. Io e questo bambino ci siamo messi a parlare di astronomia – !!! – e di pianeti.

All'improvviso ho sentito un forte rumore, e ho visto del fumo e delle fiamme uscire da un motore. Ho guardato in basso e mi sono reso conto che stavamo precipitando in un campo, in mezzo a un vigneto. Tuttavia l'aereo ha fatto come un ammaraggio, un atterraggio di emergenza, e in qualche modo io e questo bambino siamo riusciti a saltare a terra e a correre verso un casolare in legno li vicino, per chiedere aiuto. L'unica cosa che ricordo è che chiedevo disperatamente un megafono – a che mi serviva in un caso del genere poi…
Finchè ero dentro al casolare, mi son voltato a guardare fuori dalla finestra (classica finestra fatta di quadratoni di vetro, tipo western) e ho visto l'intero aereo saltare in aria. Ero sconvolto, non ero riuscito a salvare nessuno.
Il giorno dopo, finchè eravamo convalescenti, leggevo il giornale e scoprivo che si erano salvate appena un centinaio di persone, e che le rimanenti novemila e rotti erano morte.

A parte la ricchezza di particolari – per essere un sogno in una notte quasi insonne ne ha tantissimi – e l'essere così nitido, quando mi sono svegliato sono rimasto ore a pensarci sopra. Non c'era verso di riprender sonno. E un'interpretazione, in pura chiave freudiana, non si è fatta attendere, e i risvolti sono stati da un lato risolutori, dall'altro spaventosi! Comunque, oltre al fatto di essere un supereroe (ma dove!!!) e di cercare sempre di aiutare gli altri, sono troppo personali…
Ma per fortuna era solo un sogno, e dunque… carry on! life goes on!

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