A volte ritornano – 5 – Atto di forza

ovvero la presa di posizione più decisa che m'è venuta durante il lavoro, contro chi…? ovviamente i soliti prepotenti!
E' bastata l'ennesima prepotenza, con ripercussioni su di noi, per farmi incazzare come una iena, e parte questa mail rivolta a $socio_importante…

Da: $io
Inviato: venerdì 14 aprile 2006 12.40
A: $socio_importante
Oggetto: regole e doveri

Mi è giunta voce stamattina, in maniera del tutto casuale, di un cambio di regole nei confronti di diritti e doveri dei dipendenti.
In particolare, che la questione “multe” è stata già risolta, decidendo che le eventuali contravvenzioni sono a totale carico dei dipendenti.

Non voglio oppormi a questa decisione, in quanto non è di mia competenza. Ritengo infatti completamente UTOPICO che decisioni che alla fine fanno la differenza nella soddisfazione e felicità dei dipendenti, oltre che nel rapporto interno all’azienda, vengano prese di comune accordo, cercando di trovare il giusto compromesso tra interessi aziendali e interessi dei dipendenti. Sappiamo tutti che non è cosi, e che probabilmente (purtroppo, dal mio punto di vista) non sarà mai cosi.

Quello che mi è sembrato scorretto, è stato il fatto che la questione non è stata per nulla esposta né a me nè ai miei colleghi, che sono quelli che ne sono direttamente coinvolti, e che questa mattina sono letteralmente ‘cascati dalle nuvole’. Con qualcuno che ha replicato scocciato, facendo la scenetta, che non supererà mai più i 50km/h.

Ritengo che cose come questa debbano essere almeno comunicate come ‘regole di comportamento interne’, così che ognuno possa prendersi la responsabilità delle proprie azioni. Non a voce, ma per iscritto. I latini dicevano sempre: verba volant, scripta manent.
Non credo sia solo una scelta di correttezza, ma molto probabilmente anche un dovere nei confronti dei dipendenti.

Spero vivamente invece che la cosa non sia stata taciuta di proposito, in modo da poter applicare la nuova regola alla prima occasione, di punto in bianco. Non son tipo da pensar male, ma a ripetuti casi…

…soprattutto visto che a me ne è stata rimborsata 1 e mezza, a qualcuno ben 3. Ma non voglio tornare su fatti passati, dei quali non mi interessa più nulla. Solo spero di non essere così sfortunato da prenderne ancora, dato che di sola sfortuna si tratta.

Come ben sai, potrei tranquillamente ‘fregarmene’ di tutto questo, dato che ho in previsione di non prolungare qui la mia permanenza oltre giugno per motivi vari, tra cui motivo predominante, ma non unico, è lo studio.
Ma non è il mio stile. Non ritenessi corretta la cosa, lo direi esattamente come lo sto dicendo ora, anche un solo giorno prima della fine del rapporto di lavoro. E soprattutto non è corretto nei confronti di chi resta, trovarsi le regole cambiate di punto in bianco, senza nemmeno saperlo!

Ti prego di non sentire questa mia mail come una accusa, e di passare dunque subito alla difensiva. E’ una semplice espressione del mio pensiero; che sia condivisibile o no, che sia un dovere previsto oppure no. Ormai per me non cambia più nulla, ma come già dicevo; è solo una questione di correttezza.

Solo una ultima domanda: c’è qualche altra cosa che dovrei/dovremmo sapere, e non sappiamo?

Questa mail è rimasta come previsto senza risposta, anche se ho notato un incremento notevole dell'umiltà di qualche persona nei miei confronti, e non solo. E so anche per certo che la mail ha fatto il giro tra i capi dell'ufficio, senza dir niente a nessuno. Ottimo esempio di trasparenza!

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