Vivere il sogno

Sono sempre più convinto che i binari di alcune persone si incrocino per dei motivi ben chiari.
Una di queste persone accompagna l'altra per un certo periodo, la protegge, la segue e la incoraggia nel proseguire la propria strada. Fino al momento in cui non ha più bisogno di aiuto, in cui riesce a camminare, di nuovo o per la prima volta, con le proprie gambe.
E a quel punto esce dalla sua vita, silenziosamente, senza far alcun rumore. Lasciando spesso solo un vago ricordo.
Con l'unica soddisfazione di aver aiutato l'altro, spesso senza che questi al momento se ne sia accorto. E la sola speranza che un domani ripensi a quel tratto di strada con un sorriso, e con un fugace pensiero a chi si è dato da fare standogli vicino. Casomai promettendosi di fare altrettanto per un'altra persona ancora.

Inizia un'esperienza.
Cosa troverò non lo so, cosa mi lascerà dentro non posso prevederlo.
Cambierà il mio modo di essere? Mi porterà a interessarmi ancora di più verso l'altro, o mi rimarrà solo l'amaro in bocca nel vedere che sei castrato e impotente, che puoi fare si, ma mai abbastanza?
Mi porterà a incontrare delle persone davvero umane, o mi troverò di nuovo a fare i conti con chi fa del volontariato solo un'occasione di vanagloria?
Tante domande. Spero di trovare presto risposte.

Ma non credo che fare così spesso lo stesso sogno, da molti anni ormai, sia un puro caso. Forse rappresenta davvero la mia più grande aspirazione.
Ricordo quella canzone che ascoltai per la prima volta al concerto del primo maggio a Roma l'anno scorso. Pare ieri, che Caparezza cantava dal palco "Sono un eroe perché proteggo i miei cari… sono un eroe straordinario tutte le sere".
Si può essere un eroe anche senza superpoteri da fumetti.
Il vero superpotere è non stancarsi mai, e fare tutto ciò che ti è possibile per chi ha bisogno di una mano, di una spalla, per chi ha un momento di difficoltà, in qualsiasi ambito della propria vita.
Non serve strafare. Essere davvero una persona, umani, è già il massimo.

Sto pensando a delle persone e a delle situazioni ben precise.
A chi mi ha detto qualche giorno fa che si stanca ad ascoltare sempre le stesse cose dalla stessa persona, ho risposto, e risponderei ancora: no, io non mi stanco. Alzo la voce, se necessario, ma non abbandono mai nessuno. Almeno finchè non riescono a camminare di nuovo da sole, sperando che riescano a farlo anche meglio, senza inciampare di nuovo.
Forse perchè quando mi sono trovato nella stessa situazione non sono stato lasciato da solo.
Qualcuno mi ha ascoltato, mi ha sorretto, mi ha confortato. Veri amici, che non si stancano mai, che non si lasciano intimorire dalle tue difficoltà, nè dalle loro, e che riescono a tenere gli occhi aperti e a non ascoltare le malelingue che cercano di gettare continuamente ombre su di te, così da uscirne puliti, candidi, guadagnando stima e ammirazione alle spalle di chi hanno invece solo usato.

Qualcuno mi ha aiutato nei momenti più difficili. Nei momenti in cui il sentiero diventava una parete scoscesa senza molti appigli, mi ha dato picozza, chiodi e cordino, e mi ha indicato la via per raggiungere di nuovo la strada.
E, senza volerlo, mi ha fatto capire come possiamo fare la stessa cosa per ogni persona in difficoltà.

Se ho trovato, spero, la mia strada, lo devo anche a te.
Perchè sognare di essere un eroe è niente, esserlo nelle piccole cose di ogni giorno, con chiunque ti capiti vicino, è tutto.

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