Choices (real ones)

Il precedente post era preparatorio. Spero abbia stimolato qualche riflessione e che non sia stato preso, come credo l'abbiano preso l'80% di quelli a cui è stato rivolto, come una cazzata.
Riflettendoci, non è per niente una cazzata.
Quante scelte sono fatte senza riflettere un attimo, e basandosi su pochi dati a disposizione, senza indagare un minimo a fondo, e prendendo poi degli abbagli e delle bastonate colossali? Tutte le nostre storie personali, e la storia stessa, continuano a ripetercelo…ma il dubbio di averlo capito sul serio rimane.
E infatti regolarmente poi commettiamo gli stessi errori. Tant'è che il 73% degli intervistati ha scelto un nazista come Leader (e tiranno) del Mondo e ben l'87% ucciso Beethoven. A questo punto il proverbio "sbagliando s'impara" può pure essere sbattuto nel dimenticatoio…
E' un periodo di scelte.
Scelta del curricula di studi, scelta degli esami, scelta sul prendere o no questo benedetto appartamento, scelte nella mia vita privata.
Quante di queste sono dettate dall'istinto, e quante dalla ragione…?
Di mio, io tendo a pensare molto, pure troppo, prima di prendere delle decisioni. A costo poi di mangiarmi le mani, preferisco dare retta alla ragione. In fondo, anche se poi in un secondo tempo molte volte ho pensato di aver sbagliato, successivamente mi sono sempre reso conto che a conti fatti, la scelta ragionata era quella migliore.
Sicuramente razionalizzo troppo, probabilmente è il mio meccanismo di difesa preferito…
…e infatti mi piace pensare che queste mie scelte 'razionali' siano invece più spesso istintive, e mascherate poi come frutto di ragionamento, in modo da sentirmi più sicuro in queste.
Comunque sia, le nostre scelte influenzano sempre la nostra vita…anche quella di tutte le persone che si hanno intorno. Per quello vanno sempre almeno un pò ragionate… hanno influenza su tutti, non solo su noi stessi. Fossimo soli, allora si riguarderebbero solo noi stessi. Ma la solitudine è cosi brutta…
E' un periodo di scelte.
Anche molto semplici, ma che mettono in luce chi siamo.
Basta pensare a come si trascorre il weekend.
E qui si che bisognerebbe fare delle scelte. Non farne una in particolare, ma farne.
Ieri la serata è iniziata anche bene, a un concerto dei merqury… peccato che poi per accontentare i soliti si sia dovuti andare in quel postaccio che è il gallery. In pratica un Seven con le mura.
Centinaia di persone incastrate come in tetris in un locale che di bello proprio non ha niente. Una piazza di 20×20 metri, coperta da una struttura di ferro e circondata da tre mura, ricavata nel cortile interno di una vecchia scuola.
Centinaia di persone che si guardano. Che sono lì perchè 'fa figo'. E' un locale figo. E' pieno di figa. Che se la tira e non la dà, ma è figa. Ci sono i divanetti, ci si mette venti minuti per avvicinarsi al bancone ma poi si beve lo spritz, imbevibile ma al modico costo di 2 euro, ci si pesta i piedi, si rimane assordati dal tunztunz continuo della musica house sparata come se si fosse in discoteca…
Posso capire che possa piacere un posto del genere, anche se a me fa cagare.
Ma mi ha stupito l'assenza di argomentazioni nella conversazione con un amico:
Io: "Potevamo andare al Milano, almeno c'è un pò meno casino!"
Lui: "Ma sono tutti qua!"
Io: "Tutti chi??!"
Lui: "Tutti!"
Io: "E se tutti si spostassero da qui al Gossip, cosa faresti?"
Lui: "Seguo la massa!"
Io: "E se tutti si buttassero giù da un ponte perchè fa figo..?"
Lui: "…"
Sicuramente sapeva dove volevo portarlo col mio discorso, per cui le risposte sono state forzate… ma credo che in ogni puttanata sparata vi sia un fondo di verità. Purtroppo.
Purtroppo fare una scelta è difficile, se controcorrente lo è ancora di più, e allora quale migliore soluzione di uniformarsi alla massa, in modo da non aver più bisogno di pensare, e contemporaneamente sentirsi parte di un mondo più figo altrimenti irraggiungibile?
Fare parte della massaforza. Dall'altro lato, annulla noi stessi.
Ci uniforma e mette tutti sullo stesso piano. Così anche chi non si sente sicuro di sè o ha dei dubbi sul proprio essere un figo, diventa parte di quell'unico individuo strafigo, "la massa".
E' un discorso fatto anche troppe volte, in [url=http://iow.no-ip.com/index.php?entry=entry070518-213510]questo[/url] post, in [url=http://iow.no-ip.com/index.php?entry=entry070623-153854]quest'altro[/url] e in [url=http://iow.no-ip.com/index.php?entry=entry070811-222759]quest'altro ancora[/url], ma non mi stancherò mai di rimpiangere gli amici come erano quando li ho conosciuti e ho iniziato a uscire con loro, e di ricordare a me stesso e a chi ho intorno quanto sia importante il nostro essere noi stessi, senza uniformarci per comodo o per paura di non essere all'altezza.

Ogni scelta è difficile, ogni scelta comporta un rinunciare a qualcosa. Spesso quest'ultima parte è quella più difficile, perchè vorremmo avere tutto e non rinunciare mai a niente.
Ma il treno della vita va sempre avanti, non aver coraggio di scegliere vuol dire nella migliore delle ipotesi arrivare dove arrivano tutti, senza mai tentare delle strade alternative, o peggio ancora rimanere fermi a uno scambio indecisi sul da farsi.
Quanto a me, le mie scelte le ho fatte. Ci ho ragionato, chiesto consiglio agli amici, quelli veri, mi sono preso il poco tempo necessario e ho imboccato la via. Sperando che sia quella giusta.
Ma stavolta, incredibile, le stesse scelte le avrei fatte sia istintivamente che razionalmente. E visto che questo capita da un bel pò, che sia che le mie due anime abbiano fatto pace tra loro e iniziato a collaborare?

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