Waiting for…

In attesa di riprendere la parte più 'attiva' della vita universitaria (e cioè esami, lezioni, compagnie e occasionalmente serate casiniste) sto cercando ristoro dalle fatiche delle feste (ho messo a dura prova il fegato, rischiato la polmonite e messo su ben 3kg). E a questo fine il resto della compagnia si sta dando da fare alla grande!
Piccolo resoconto della serata di venerdi
Siamo finiti al DerPlatz, localino sulla statale 53, un pò perchè suonavano i Good Mama, un pò perchè sapevamo che c'era questa storia dei bigliettini, un pò perchè non sapevamo che cazzo fare, tanto per cambiare…
Ma arrivati lì le cameriere – e che camierere! – ci propinano questi foglietti con cui mandarsi messaggi da un tavolo all'altro. Ovvia occasione per conoscere gente, farsi notare e sparare qualche vaccata! Tipo questa, che ha messo in risalto l'indole MDF di qualcuno (di cui ho censurato il nome altrimenti minacciava ritorsioni)…

cliccateci sopra per ingrandire sennò non si vede
Inutile dire che gli altri messaggi sono stati tutti sulla falsariga di questo, e prendendoci per i fondelli a vicenda la serata è stata decisamente piacevole.
Il sabato non è stato invece niente di particolare, se si esclude una puntatina alla Gabbia (sono dei pazzi lì) alle tre del mattino. Ma la serata si è poi conclusa verso le cinque con una discussione molto animata con un amico, riguardante vari aspetti della compagnia.
Discussione molto interessante. Un pò mi ha infastidito il suo non accettare le mie posizioni, e con accettarle non intendo prenderle per veritiere, ma solo darmi la possibilità di pensarle, anche senza esprimerle…'sennò co mi te ghe chiuso!'… di mio posso dire che non ho in tasca verità assolute, casomai idee e ipotesi che per quel che ho visto finora sono anche verificate, ma soggettivamente da me per cui passibili di errore… Temo di avere il difetto di psicologizzare (ma no!) un pò tutto e tutti, e di portare più di qualcuno sulla difensiva. Vabè mica sono perfetto… solo non mi va che se uno dichiara apertamente che esprimerà sempre la sua opinione, non accetti che allo stesso tempo io o qualsiasi altro esprima giudizi al proposito… è sempre libertà di espressione no? Dopotutto lo fa pure lui come tutti, mica è un'eccezione!
Mi fermo qui sennò poi rivelo troppi particolari e pure 'el can del pignataro' capisce con chi ho discusso! Dico solo però che son andato a casa con le palle un pò girate ma in fin dei conti contento. Credo che le discussioni, se costruttive, non possano che far bene… mettono entrambe le parti a conoscenza delle opinioni reciproche e possono servire a appianare differenze, vedere oltre la nebbia e a sopportarsi meglio! Perchè le si definiscono negative a priori? Mai capita, questa qua.
Concludo il rant di oggi con una metafora dentistica…
Se un dente fa male, aulin… ma se continua, meglio vedere che ha. C'è una carie? bene, trapano e compagnia bella e il dentista fa una bella otturazione… passa il male e tutto torna a posto. E se la carie è troppo profonda, o il dente è completamente marcio e irrimediabilmente danneggiato? L'unico modo per non sentire più dolore è levarlo… e poi si vedrà se e come sostituirlo. Sicuramente levarlo fa star male un pò di giorni, ma poi si guarisce e si sta meglio.
Credo che anche questa la si possa interpretare diversamente e in rapporto a una miriade di situazioni. Io l'ho sempre messa in pratica, e sono in piedi, anche se di cicatrici ne ho parecchie! Ma almeno complessivamente sto bene!

Welcome 2008!

Dovrei fare l'ennesimo fastidioso bilancio dell'anno trascorso e i soliti buoni propositi per il nuovo?
Che palle!
Ho preferito semplicemente raccogliere alcune frasi che mi sono state dette in un anno, sia dalle persone che più hanno significato per me, sia da quelle che me le hanno fatto tanto girare, sia dette nelle situazioni più esilaranti, tragiche o che ricordo meglio… una sorta di piccolo riassunto, dato che non basta il blog intero per raccontare la propria vita, tantomeno un post riassuntivo…

– obbiettivamente, a xe la stessa cosa identica!
– se te ciapo, te moeo un carton, te desfo a macchina e te tajo e gomme! (ok questa l'ho detta io a qualcuno, ma è l'unica!)
– mi sembrava davvero di sentir parlare berlusconi, in uno dei suoi deliri…
– non posso fare a meno di te
– se trovo la xxx in giro, le dò un pugno.
– non ho parole per esprimere quanto tu mi abbia delusa! ciao
– ma dai aaaa, è stato solo un momento di debolezza!
– grazie! soprattutto per esserti ricordato di me…
– la tua storia è davvero molto simile alla mia
– io, da una donna, cerco l'amore… ma anca no!
– fai la cosa giusta!
– ti voglio bene…tanto

ho volutamente omesso gli autori e mescolato l'ordine temporale in cui mi son venute in mente… tanto chi le ha dette lo sa bene! e sono poi sicuro di averne omesse tante, ma non è così essenziale… almeno finchè la mente mi permette di ricordare.

Ieri mattina sono rientrato a casa alle sette e venti, dopo una serata piacevole passata tra amici.
La sensazione più strana l'ho provata proprio quando ero in macchina, a quattro gradi sotto zero, che tornavo verso casa. Avevo di fronte la prima alba… e finchè viaggiavo ascoltando winter sleep, pensavo: e chi avrebbe mai detto poco più di due mesi fa che avrei passato il capodanno così…
Con milleecinquecentomila pensieri sovrapposti in mente in quell'attimo, tutti i progetti fatti e stravolti, rifatti e ristravolti, e l'unica certezza di esserci e di essere vivo in quell'attimo…e basta. Come un amico mi ha detto: ho iniziato l'anno con xxx e l'ho finito con xxx, dopo un percorso in cui ne sono successe di tutti i colori. E adesso? E adesso cosa…? Viviti il momento presente, no?
La cosa più triste di queste feste? Il rendermi conto che non c'è più una persona speciale, quando tra i mille auguri i suoi non sono giunti.
La cosa che più mi ha reso felice? Il ricevere tanti messaggi, manifestazioni di affetto, telefonate da persone che contano per me, e rendermi conto che sono ancora in piedi, che sto superando le difficoltà e che ho un gruppo di amici che in qualche modo mi sorreggono.
E dunque, per il 2008, cosa voglio?
Semplice, che sia ancora migliore dell'anno appena passato!
A cui, nonostante tutto, dò un 7-. Non è stato negativo, nonostante di mazzate ne abbia prese tante! Ci sono stati bellissimi momenti, risultati in ogni campo, sensazioni che non provavo da anni che si sono risvegliate. Ho dovuto fare a pugni col grande demone celeste, sopportare realtà ben poco piacevoli, ridefinire i concetti di amicizia, probabilmente anche di amore, cadere senza farmi male e rialzarmi anche con le gambe rotte.
Ma tutto questo è semplicemente… vita.

Thoughts over our souls… and roads

Ultimo post dell'anno… forse.
Sicuramente troverò il momento di fare un ennesimo bilancio di un anno che ha portato molto, di positivo quanto di negativo… ma non è questo il momento di rifletterci… o forse si, vediamo cosa esce dalla mia mente e dalle mie dita.
Ci sono Questioni importanti. O almeno, che sento come molto vicine.
Ad esempio, una di queste è relativa alle nostre anime, intese come lifestyle, o meglio, beingstyle. Troppo complesso? Macchè.
Sam mi ha messo di fronte al fatto che ho un'anima polimorfa. Forse non è che sia polimorfa, ma piuttosto essa si esprime in modi diversi, a seconda delle situazioni. E so con certezza di non essere l'unico a essere così.
Forse alcune volte abbiamo bisogno di riflettere, e si appare più profondi, altre di fare casino, e si appare più superficiali. Ma come siamo in fondo lo sanno solo le persone che ci conoscono sul serio, quelle che ci vogliono bene. Quelle che riescono ad andare oltre alle apparenze e a capire cosa c'è dietro la maschera.
A questo discorso si aggancia quello di trovare delle persone che riescano ad andare oltre a questo fossato. A vedere al di là della nebbia delle apparenze.
Forse è per questo che spesso tutto esplode. Se manca quell'intesa, non c'è attrazione che tenga, non c'è desiderio che possa mandare avanti una macchina senza ruote.
D'altra parte, se c'è quell'intesa, tutto il resto passa in secondo piano.
Il 2007 è stato l'anno delle svolte, delle crisi e delle separazioni. In tutti i sensi, dalle storie che finiscono, alle amicizie che esplodono, alle scelte radicali che influenzeranno per sempre la vita.
Tutto questo era prevedibile? In parte si.
Forse guardando oltre il momento, cercando di trovare quel quid di cui parlavo qualche riga sopra, si poteva avere il sentore che c'era qualcosa che non quadrava. Ma spesso si preferisce vivere l'attimo, sapendo che è irripetibile, sperando che duri in eterno. Sapendo in partenza che è un'illusione…ma va bene così.
Io non faccio eccezione. Forse sono anche troppo bravo a illudermi, forse tenderei a dipingere di rosa anche i momenti più instabili. Sono un sognatore, un idealista? Sicuramente si. Ma va bene così. Mi vado bene così.

Ieri uno dell'università scriveva che non riusciva a capire cosa stesse capitando al suo gruppo di amici, che improvvisamente si trovavano ad essere meno uniti di prima. Ognuno preso dai propri impegni, dai propri interessi, da qualcosa di più grande.
Forse quel quid in questo caso manca, o meglio, non è condiviso.
In un gruppo solido la prima cosa che deve contare è il gruppo stesso. Non come una unione quasi morbosa, ma nel senso che se si considera stare insieme importante, tutto il resto deve esserne in qualche modo condizionato. Questo non vuol dire annullarsi, perdere la propria identità, ma avvicinarsi, mettere da parte la propria presunta superiorità in nome di qualcosa che unisce. E sacrificare qualcosa di sè, qualcosa che rispetto allo stare insieme è irrilevante.
Si può parlare di un gruppo se ognuno non porta il proprio personale contributo, e non è disposto a mettere da parte qualcosa allo stesso modo? Siamo forse troppo innamorati di noi stessi?
La stessa cosa riguarda i rapporti di coppia. Quanto siamo disposti a sacrificare in nome di quello che proviamo? Quando conta il rapporto? Le cose sono legate. In ogni relazione vi sono delle regole, queste impongono limiti, limiti che noi stessi siamo liberi di rispettare o meno. Possiamo scegliere di rispettare l'altro, di renderci conto che ha diritto a esistere quanto noi, che quello che proviamo va oltre l'umana comprensione ed è importante quanto l'esistenza stessa. Oppure possiamo giocare, pensare che stare insieme sia solo una questione di sesso, che prima di tutto c'è il sè e poi, molto poi, l'altro, che è solo uno strumento, un valore aggiunto, un optional.
Sempre un quid che fa da ago della bilancia. Peccato che sia un quid che pesa come un blocco di ghisa.
Che porta la lancetta da un lato, o dall'altro, senza dubbi nè incertezze.
E che quest'anno è arrivato come un meteorite sulla terra. E direi che di danni ne ha fatti!
Prevedibili? Pensandoci sopra, si.
Era tutto già scritto? In parte si.
Abbiamo una parte di responsabilità personale, sicuramente, nel controllo degli eventi, che non sono completamente casuali nè già scritti in qualcosa che molti chiamano destino. Ma probabilmente nostra responsabilità è che molte volte ci rifiutiamo di vedere quello che abbiamo davanti agli occhi.
E preferiamo vedere non la realtà, ma quello che vogliamo.
E io non faccio eccezione. Anzi.
Come finirà? Ognuno ha una sua strada, diversa dagli altri. Talvolta le strade si incrociano, casualmente o meno. Si tratta di vedere se ha senso andare verso la stessa meta o se è un wish irrealizzabile. O se la nostra personale destinazione ci trascina in maniera così forte da farci andare a duecento all'ora, impedendoci di vedere che il mondo è molto più grande di come ce lo immaginiamo.
Together or alone? You have the key.