Cyberlove


Internet priva la comunicazione parlata e, soprattutto, non verbale - quella dei gesti, della mimica del volto, del tono emotivo della voce, del respiro, del battito di ciglia, dell'odore - del suo millenario primato nella comunicazione interpersonale. Non a caso è il regno delle identità multiple: puoi dichiararti uomo o donna, bambino o adulto o vecchio, giocare con mille maschere, divertirti a dar voce a parti di te fino a quel momento censurate, sommerse, esprimere desideri inconfessati e vocazioni represse.

È il regno della finzione ma anche delle verità profonde, della rivelazione di parti di sé che solo l'anonimato più assoluto rende possibile. Per questo i "nicknames", i nomignoli con cui ci si identifica, sono quasi la regola, almeno all'inizio del gioco di scoprirsi chattando. Proprio perché di noi resta solo quello che scriviamo, la comunicazione on-line obbliga a leggere e ad ascoltare, soprattutto nella comunicazione a due nelle "stanze private", sempre virtuali. In questo senso è un'altra rivoluzione: in un mondo in cui spesso si parla tra sordi, nel senso che non si ascolta con autentica attenzione, in cui ognuno va avanti con la propria versione delle cose, un dialogo in cui ci sia una pertinente reciprocità ha una sua forza di seduzione ancora sottovalutata. Non a caso uno degli elementi più citati dagli innamorati sul web è il senso di intimità emotiva che nasce dalla confidenza, dallo svelarsi poco a poco, dall'ascolto concentrato che si avverte. Quando scatta la seduzione, e il senso di esclusività e l'innamoramento romantico sono lì, pronti a conquistarti, la resa è facile. Tutto l'immaginario può volare, perché ci sono pochi ancoraggi alla realtà. Rispetto alla vita reale, anche l'innamoramento on-line presenta peculiarità sorprendenti. Nella vita reale domina il linguaggio non verbale, il corpo nella sua forza comunicativa non solo istintuale, ma anche sociale: uno sguardo e mille segni svelano di te. Dal modo di sorridere e di abitare lo spazio allo stile del vestiario, dal tono di voce alla qualità del linguaggio, mille indizi svelano chi siamo.

Nel web molto meno, prevale il dialogo, anche se contratto da quella specie di dialetto telematico che è fatto anche di sigle, disegnini e altri segni convenzionali (emoticons) per dirsi in breve anche l'emozione che accompagna la parola. L'invisibilità -finché dura - consente di smussare anche i limiti che nella vita reale ci vengono dall'aspetto fisico: anche la persona fisicamente meno attraente può vivere la più romantica o eccitante passione della vita se riesce a incontrare un'anima gemella, almeno per il tempo del sogno. Lo stesso vale per l'età: perché puoi dichiarare quarantenni, e ne hai 60, o gli altri aspetti, incluso reddito e status symbols, che nella vita reale chiariscono subito lo strato sociale cui appartieni. L'amore romantico, che si credeva morto sulla via del sesso veloce e dell'intimità fisica a prima vista, torna ad affacciarsi sui giardini del cuore, con tanto di lettere d'amore, ancorché via email, che ugualmente credevamo estinte dagli sms e dai telefonini.

Tutto fantastico? Non proprio: la vita reale reclama la sua parte:"voglio vederti"..."voglio conoscerti". Entro un mese (22%), dopo un mese (27%), dopo due mesi (33%), gli innamorati virtuali vogliono un'altra intimità. Solo una minoranza (17%), secondo una recente indagine, resta più a lungo nella dimensione del dialogo. Rapido il gioco delle identità multiple, delle finzioni, del sogno appassionato svincolato da tutto e tutti, dell'intimità emotiva più coinvolgente, con due soli protagonisti sospesi nello spazio dell'immaginario, diventa il gioco della vita reale. Niente più assi nella manica, niente più abbellimenti proiettivi dove l'altro diventa l'indossatore - o l'indossatrice - di tutti i nostri sogni. Vissero allora felici e contenti? No. Il 70% di queste coppie nate sul web si scioglie entro pochi mesi, dice un'indagine australiana. Un'altra, italiana, sostiene che l'80% si lascia al primo incontro perché prevale un senso di estraneità. Mentre un altro studio svela che il 74% delle donne inglesi appassionate di chat afferma di aver incontrato uomini affetti da vari tipi di perversione.

E allora? Sì, la passione corre sul web, sul filo di un bisogno universale di sognare, di emozionarsi, di parlare di sé, di vivere ancora una storia romantica, oggi così compresso nella vita quotidiana. Ma è un gioco, una piacevole "folie a deux". Per i più, la verità del corpo e della vita impone poi le sue leggi, e il suo duro principio di realtà. Ma almeno, dicono gli appassionati dell'amore online, ormai un esercito, fammi sognare un po'. Perché no? Certo, ma con un po' di attenzione, soprattutto per i più giovani: perché i lupi, oggi, corrono anche nel bosco del web.

A.G.

ovviamente nn ho scritto io questo, l'ho solo trovato in un giornale.. che faccia danni la lettura di queste verita?!? bhe.. posso dire che ora come ora NON ME NE FREGA PROPRIO UN CAZZO!

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