Change, we can believe in

Rubo il titolo di oggi a Obama.
Ho iniziato a simpatizzare per lui, anche se le elezioni americane non mi interessano direttamente.
E il suo slogan mi piace proprio.
Credo nel cambiamento. Credo che quando una cosa non va dobbiamo fare di tutto per cambiarla, in meglio. Non farlo sarebbe una omissione. Se possiamo farlo, almeno tentare è un dovere morale, se non altro verso noi stessi.
Ma è anche vero che la libertà personale, e l'impegno personale per qualcosa, deve fermarsi prima di sfiorare i diritti degli altri. La libertà di essere sè stessi e di essere come più conviene.
Dunque se una cosa non mi va, credo che aver voglia di cambiarla non sia un male. Se c'è una cosa però nella quale sbaglio, è fermarmi. Non arrivare subito a capire fin dove posso spingermi e quale è invece il limite oltre il quale ogni mia interferenza è un abuso.
Tutti sbagliamo, e io non faccio eccezione.
Ma premesso che comunque una situazione pesante e di disagio richiede un cambiamento, la spinta a modificarla è pesante e richiede un'azione.
E se l'azione non può riguardare altri, perchè la sento anche io come un qualcosa che va contro i diritti altrui, può però riguardare me. Potrò forse pentirmi un domani, ma a cambiare quel che mi riguarda non ledo assolutamente la libertà altrui.
Nello specifico, quando una persona non si sente a suo agio, può tentare di cambiare ciò che la circonda, oppure può cercare un luogo più consono alle proprie richieste.
E se la prima fallisce, e la cosa non è più sopportabile, si cambia!
Questo cambiamento riguarda molte cose, e non voglio dilungarmi oltre. Si cresce, cambiano le esigenze, ognuno di noi prende una propria strada. Io la mia l'ho stravolta varie volte, e ora sento che qualcosa deve cambiare. Qualcosa di colpo non è più così importante, non è più così essenziale come lo è stato. E qualcos'altro invece diventa più importante di giorno in giorno.
Qualcosa è già cambiato, agli osservatori attenti sicuramente non è sfuggito.
Sto prendendo anche io la mia strada. O forse è solo il proseguire naturale della mia, lo scorrere degli eventi, ma ciò che conta è che non mi fermerò a rimpiangere altri tempi andati, ma andrò sempre dritto, proiettato in avanti.

E finchè ascolto Liga, rifletto su queste stesse cose che scrivo. E mi sento fortunato, perchè nonostante tutta la baraonda in cui mi sento disperso, c'è sempre un gruppo di persone che caratterizza ogni mio momento. Uno qui, uno lì, sparuti personaggi che riescono ad accettarmi per come sono, con i miei difetti e pregi, ma per i quali la mia mancanza sarebbe una perdita, e non un evento collaterale.

Approfitto di queste righe per ringraziare chi si è ricordato del mio compleanno, sorprendendomi non poco e facendomi arrossire. Ho scoperto che più un regalo è inaspettato, più è gradito. Un pensiero spontaneo che mi ha lasciato a bocca aperta. E che mi ha dato un momento felice.

Nel frattempo gli esami continuano… un altro superato con 25 (diventerà un 27), altri due dati di cui l'ultimo ieri, e altri cinque che mi aspettano prima dell'estate. Mai un momento di respiro… ma dove mai sarei se non avessi scelto questa strada?? Non oso immaginarlo, fortuna che ho avuto le palle per buttarmi!

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