Shut up!

Gli eventi degli ultimi giorni, in cui ovviamente includo anche la baraonda che più o meno volontariamente ho scatenato qui, mi hanno portato a trarre delle conclusioni, per la maggior parte ovvie, ma anche no.
Conclusioni sulle quali ho già parlato con più di qualcuno e che, anche se non condivise da tutti (ma per fortuna da molti), sono quelle a cui per quel che mi riguarda riesco ad arrivare.
Mi ripeto: le cose che avevo scritto ormai due settimane or sono erano riferite a più di una persona, e (fortunatamente) non c'è un profilo che riesca a raccoglierle tutte. Altrimenti di una persona del genere mi sarei già liberato da un bel pezzo. Crederci o non crederci non è una scelta che devo fare io.
Quello che mi ha lasciato di stucco è la reazione di qualcuno. Reazione che posso comprendere senza alcun problema, ma che mi pare comunque esagerata. Mi sembra davvero strano ci si sia ritrovato al 100% in quel post, mi dispiace ci si sia ritrovato, perchè non la penso così. Un dubbio doveva ben venirgli visto che più di qualcuno mi ha detto che ha dovuto arrampicarsi sugli specchi per trovare una giustificazione a certe accuse. Rasoio di Ockham, la risposta più semplice era quella esatta: non erano rivolte a lui. Punto.
Ora torniamo a noi, e alle conclusioni a cui sono giunto.
La prima, confermata anche da alcune parole sentite ieri, è che è essenziale stare zitti. Non importa che ci siano problemi, che dietro a un velo di normalità e assoluta serenità ci siano vecchi rancori, antipatie, fastidi che non si dicono. Meglio tenerseli, covarseli dentro, per il quieto vivere comune. Affrontarli e risolverli è deleterio.

Non sono d'accordo, per niente. Ci tengo a dire che certe questioni avevo provato più di una volta ad affrontarle a voce, e con tutti quelli a cui mi riferivo. La risposta più bella è stata un confronto che ha chiarito quasi tutto (e col tempo, tutto), la neutra è stata il silenzio, e la più pesante: non pensare neanche queste cose sennò con me hai chiuso.
Dunque, dovevo fare così. Tenermele per me, perchè, anche se condivise da qualcuno, era meglio se, per il quieto vivere, non venivano a galla.
Con qualcun altro il dialogo c'è stato, ci si è cazziati per ore ma alla fine ci si è sfogati, si sono risolti i problemi e nonostante i torti subiti si è andati oltre, e si è ripreso in mano il rapporto, che sicuramente da parte mia è più vero di prima.
La seconda conclusione sorge da qui.
Come mai con qualcuno si riesce ad andare oltre le parole, i dissapori, i problemi, anche i torti, e il rapporto può continuare, anche in modo migliore di prima probabilmente, e con altri no?
Forse la risposta è talmente banale che nessuno vorrebbe sentirla.
Non siamo tutti uguali. Semplice, eh?
O forse il rapporto non è mai stato più di una conoscenza. Altrettanto fastidioso da sentire, se non di più. Sicuramente da parte mia ho sovrastimato molte persone e molti rapporti, e allo stesso modo sottostimato altre, ma credo di poter sbagliare anche io. Anzi, forse sbaglio di più.
Per quel che mi riguarda, se con una persona che conta c'è qualche problema, un fastidio, un qualsiasi dissapore, di mio cerco il dialogo, in tutti i modi possibili. A parole a tu per tu, a frecciatine, nei modi anche più sbagliati forse, come si è rivelato un errore un post pubblico. Ma lo cerco. Non voglio pensare che sia preferibile un muro di indifferenza e sordità per sopportarsi a vicenda.
Perchè in un rapporto così di amicizia io ne vedrei ben poca.
Solo se della persona non me ne frega niente, allora zitto e mosca.
E vedo che con alcuni il rapporto ha fatto sempre passi in avanti dopo una "scazzottata alla bud spencer & terence hill", in senso metaforico ovviamente. Probabilmente il primo cazzotto l'ho mollato spesso io, per il carattere da Gregory House che mi ritrovo, ma comunque alla fine è finita a risate e birra. Risate perchè una volta sistemati i problemi, questi sembrano così delle cazzate… e forse perchè lo sono proprio!
Piccola parentesi… questo intendevo con il "dirsi su non negativo".
Dunque.
Un rapporto di amicizia che, come ho già detto, crolla così miseramente (lo ritenevo incrinato anche prima, dato che ci si cagava solo se costretti), come lo si può definire?
Come si spegne un pozzo petrolifero in fiamme? Chiedetelo a chi ci lavora… con una bomba.
Io ne ho lanciata una, pure a frammentazione (dato che ha colpito più persone).
Questa risolve sicuramente il tutto. E so anche che l'intenzione conta fin là, che non è tutto, anzi. E si risolverà in un modo o in un altro.
Il come non dipende solo da me. Almeno saprò chi ho intorno.

ps: non scriverò più di questioni che non riguardino strettamente me e solo me, non temete. Se poi i dissapori restano… ma per il quieto vivere i rospi vanno sempre ingoiati. E vale anche per chi lo fa da sempre e non parla mai.

2 thoughts on “Shut up!

  1. ciao! forse non dovrei intromettermi ma, visto che la penso come te sul discorso delle critiche costruttive, vorrei farti notare una cosa: il modo in cui si fanno determinate cose è spesso fondamentale, in tutti i campi dell'agire umano. Quando si ama qualcuno (anche in un semplice rapporto di amicizia) è giusto mostrare le carenze e i difetti. Io vorrei davvero che le persone che mi vogliono bene mi correggessero sempre, perchè è solo con il loro aiuto che posso diventare, con il tempo, una persona migliore di quella che sono oggi. Però sono anche convinta che sia importantissimo il modo in cui ci approcciamo agli altri. Se tengo a qualcuno non posso sparare a zero su di lui pubblicamente, perchè lo scopo della mia correzione è (o dovrebbe essere,se vuol essere costruttiva e utile), proprio fare in modo che il mio amico(che in quanto tale, io sopporto con pregi e difetti), non sbagli anche con persone che lo conoscono meno. Se voglio correggere (che poi, "correggere"è un termine sbagliato) un amico lo prendo da parte, ci vado a bere un caffè, o una birra se preferisci, e gli chiedo che cosa non va. Ci parlo a quattr'occhi e gli dò la possibilità di spiegarsi, con me soltanto di fronte. Scrivendo e criticando come hai fatto tu invece…beh, questo si è solo criticare.O meglio, espresso in questo modo, il tuo diventa a tutti gli effetti un giudizio sull'altro. E in questo modo non è più un qualcosa di costruttivo perchè l'unico effetto sarà quello di indisporre l'altro che, comprensibilmente, non accetterà più nessuna critica da te, e di far passare te dalla parte del torto, costringendoti a cercare tante giustificazioni per un comportamento che, inizialmente, poteva essere giusto. Non confondere, ma questa è sempre un'opinione mia soltanto, un bisogno tuo, personale, di sfogarti e di dire ciò che pensi, con il "criticare per migliorare il rapporto". Mi spiego meglio:è sacrosanto che tu possa esprimere liberamente la tua opinione su tutto ciò che ti circonda. Questo lo puoi fare dove vuoi. Non è corretto invece giudicare il comportamento di altri, e poi farlo passare come una critica costruttiva. Questo vuol dire nascondersi dietro ad un dito. Allora o sei in grado di prenderti la responsabilità delle tue parole fino in fondo, anche a costo di rovinare un'amicizia (che evidentemente non è un'amicizia vera e significativa per te), oppure eviti di dire certe cose pubblicamente, il giudizio lo tieni per te (te lo scrivi in un diario cartaceo se proprio vuoi scrivere) e salvi un'amicizia su cui comunque puoi "lavorare" privatamente. Scusami se mi sono permessa di darti questo consiglio quando ovviamente non conosco tutti gli episodi e posso solo riferirmi a ciò che hai scritto, ma mi è capitato di vivere questo tipo di esperienza (io però ero l'"accusata") e non è bello. Avrei preferito che la persona che mi ha fatto soffrire avesse scelto di salvare l'amicizia e di chiarire con me certe cose prima di mettermi alla gogna pubblicamente. Anche perchè tieni sempre presente che possono esserci delle cose dell'altro che noi non conosciamo… spero che il mio consiglio ti sia utile, se non per recuperare l'amicizia di certe persone, almeno per aiutarti a gestire meglio le altre. ciao e scusami ancora per l'invadenza. 🙂

  2. ciao giorgia, grazie per l'intervento! In effetti solo a posteriori mi sono reso conto di molte cose delle quali hai scritto qui, e sicuramente ho dovuto correggere il tiro e impormi di gestire in futuro queste questioni in modo diverso. Certo è che comunque non trovavo in quel momento altra soluzione, dato che a voce mi ero già spiegato senza riuscire a dialogare decentemente. Comunque alla fine ne ho dedotto che cercare in tutti i modi il dialogo, anche con chi probabilmente non lo vuole, è deleterio e inutile. Almeno anche stavolta ho imparato qualcosa!
    Ho poi chiarito a voce con i diretti interessati le questioni, e per quel che mi riguarda, il chiarimento c'è stato, e mi sembra anche da parte loro. Qualcuno mi ha finalmente ascoltato e ha preso atto di come io e altri la pensiamo al riguardo, qualche altro ha fatto orecchie da mercante cambiando continuamente discorso, ma la cosa mi riguarda fin là. Ora almeno so con chi posso sperare di avere un vero rapporto di amicizia e con chi invece sarà solamente di conoscenza.
    Ma… giorgia, ci conosciamo? 😉

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