New Year' Style

In questi giorni ho sentito dire da molti "l'anno è iniziato bene" oppure "l'anno è iniziato col piede sbagliato", come se gli eventi di questi giorni determinassero inevitabilmente gli eventi di tutto il periodo seguente.
Bella balla, eh?
Sappiamo tutti che è solo una rassicurazione: se è andato bene si trova conferma alle proprie speranze espresse a capodanno, se è andata male si avrà una scusa per dire che, dato che era iniziato male, era inevitabile non potesse migliorare.
Ma quanto deboli siamo come umani? Se non tiriamo in ballo il destino siamo immobilizzati!
In questi giorni mi sto rendendo conto che qualcosa sta cambiando, almeno per quel che mi riguarda.
Forse anche a causa degli eventi da cui sono stato investito sono diventato più forte, credo di più in me stesso e nelle mie potenzialità, pur rimanendo coi piedi ben saldi a terra e senza considerarmi indistruttibile.
Il fatto è che lunedi scorso ho fatto un esame, ed è andato maluccio. Anzi, per i miei standard, proprio male. Il problema è che la materia non era proprio entusiasmante, qualche amico è arrivato a definire "demotivante" il libro sulla motivazione che stavo studiando, e che l'esame era a crocette, modalità che odio perchè non la credo funzionale a rilevare che cosa si è capito veramente.
Ma il risultato non cambiava, sempre un misero 23 era.
Ero in parte già rassegnato, tanto che martedi mi ero rimesso a studiare dinamica avanzato, e lo stesso mercoledi mattina. Ma arrivato in aula di registrazione, con l'intenzione di far presenza e basta, scopro che era possibile fare l'integrazione orale.
Due minuti di ripasso, breve chiaccherata con qualche compagno di corso, e ho deciso di affrontarla.
Non mi andava di passare per failure-acceptor, tanto per rimarcare un concetto che ho studiato in quell'esame. Non mi sentivo responsabile di una prestazione cosi bassa e non intendevo accettarla.
Ok. Ma cosa c'è di strano?
Lo strano è che in altri momenti io ho sempre preso quello che mi arrivava, non ho mai lottato per arrivare dove sapevo di poter arrivare.
E stavolta no. E i risultati sono arrivati: 28. Un numero col botto!
Ieri a mezzogiorno e mezzo mi sentivo realizzato come non mai. Finalmente.
E' una bellissima sensazione lottare per quello che desideri e arrivare a ottenerlo. E avere la certezza che le potenzialità le hai, e che lottare conviene, sempre.

In quella il pensiero è andato a una persona che non sento da più di un mese ormai, che si sarebbe laureata quel giorno. E rendersi conto che in fin dei conti, anche se quella persona non fa più parte della mia vita, ero felice per lei, è stato strano.
Perchè anche io ero felice, oltre che per il suo risultato raggiunto, anche perchè avevo capito che non la volevo più vicino.
Si, ora so che la risposta alla domanda "puoi essere felice perchè le cose vanno bene a una persona che ti ha fatto del male" è: si. E si sta bene.
Ora so che sono cambiato, che anche questa esperienza ha dato i suoi frutti, e che la negatività che sentivo fino a qualche mese fa non era mia. Credo che questo risultato sia il massimo che potevo ottenere, per me stesso.
Ora mi sento in grado di affrontare varie situazioni che si sono create nel frattempo, la maggior parte delle quali già affrontate negli ultimi giorni e risolte con esiti che vanno oltre le aspettative che avevo.
In tutto questo trambusto, sto finendo tra l'altro di preparare gli ultimi due esami della sessione, dinamica avanzato e teorie e tecniche dei test di personalità. Che nonostante richiedano impegno oltremisura, so essere tranquillamente alla mia portata.
Ma trovo anche il tempo di uscire con gli amici, svagarmi, dedicare tempo ai miei hobby, alla musica, alle persone che ho intorno che mi chiedono una mano. E fare qualche vaccata, tanto per cambiare!
A proposito, Wolper! Questa copertina è per te!

Ahah! 🙂

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