La differenza…

… principale rispetto agli altri viaggi è che mentre un mese e mezzo fa nel mio paesino non mi sentivo per niente a casa mia, e solo quando ero qui o a padova mi sentivo a mio agio, adesso le cose sono cambiate. A tratti quella realtà che per tanto tempo non potevo più considerare mia, adesso mi manca addirittura. Nostalgia…
Eppure… non è che qui non mi senta a casa mia, anzi. Mi sento letteralmente diviso, e so già che le lacrime cadranno senza controllo quando sabato partirò per tornare, stavolta definitivamente, nel nord.
Ho prolungato di una settimana. Un pò perchè mi è stato chiesto, un pò perchè mi fa piacere rimanere ancora un pò qui, un pò perchè per me è una sfida irrinunciabile provare a capire le persone. In particolare una. E quest'ultima non è solo una sfida… sto bene, e questo basta e stop. Spegnere il pensiero razionale di fronte a qualcosa che di razionale non ha assolutamente nulla, di fronte a qualcosa che non era nè pianificato nè pianificabile.

Intanto le nuove case per gli aquilani continuano a crescere. Certo, sono una goccia nel mare degli sfollati, ma è già qualcosa. E umanamente ho seri dubbi si possa fare di più senza avere poteri magici! Spero solo che non sia una ennesima occasione per lucrare su una tragedia, anche se la storia insegna che spesso è così. Ma non voglio pensarci, non oso credere che anche questa volta, di fronte alla distruzione, l'uomo pensi solo al proprio tornaconto.
Almeno, nella mia mentalità, questo non è contemplabile.

E così questa vita da campo procede… siamo alla quarta settimana ormai, da quando sono sceso la prima volta in giugno, spaesato e disorientato, alla prima esperienza senza mai nemmeno una esercitazione, senza coscienza di cosa mi aspettava. E ogni turno è stato diverso, sentirsi sempre più a casa, conoscere ormai quasi tutti i volontari, più di qualche sfollato, sentirsi legati da qualcosa che trascende i rapporti che normalmente si hanno.

Ma deve essere l'ultima settimana, questa.
Legami così immediati e così forti devono essere limitati da un minimo di razionalità, altrimenti va a finire che ci si rimane invischiati e tornare alla vita reale risulta quasi impossibile.
E' una situazione straordinaria, e così deve restare. La vita di ogni giorno è tutt'altra cosa. E non è meno magica, se la si vive nel modo giusto.
E' un disintossicarsi da una droga. Droga che ti piace prendere, che ti fa star bene, e dalla quale non vorresti staccarti. Ma che un pò alla volta ti allontana da quella che è la vera realtà.
Sarà doloroso, sarà difficile, lo so.
Ma per ora continuo per questi altri quattro giorni che mi aspettano. Domani è mercoledì, sabato si parte, molte cose cambieranno, altre anche no, la mia vita ordinaria mi aspetta… e aspetta che la renda straordinaria.